Vecchio polpaccio
livido e macilento
dal sole inaridito
arso dal vento
mi porti ancora in alto
a passo lento
ma ostinato
al prossimo tornante.
ged
livido e macilento
dal sole inaridito
arso dal vento
mi porti ancora in alto
a passo lento
ma ostinato
al prossimo tornante.
ged
che schifo
RispondiEliminaversi meravigliosi, proprio quello che volevo vedere questa mattina al risveglio, chi ha scritto il commento precedente è un povero grezzolone arido e ignorante che farebbe meglio a cercarsi un altro blog: questo è per persone elevate, colte e sensibili (temo tuttavia che si tratti di sua moglie, la perfida Roscia)
RispondiEliminaE.
brigante, come fai a sapere tutto!
RispondiEliminaA me la poesia dei poplacci piace. A chi devo inviare la foto di quando ero babbo natale? Ho solo la e-mail di Enrico, ma non quella dell'editore. Se me lo fate sapere subito è meglio perché ho iniziato a compilare il PRIN dell'anno venturo (come sapete faccio le cose prima che inizino). Pilon
RispondiEliminati avevo già scritto la mail in un commento che evidentemente ti è sfuggito gpanizon@gmail.com
RispondiEliminala tua poesia non è stata accolta dalla redazione poichè è stata ritenuta moralmente impresntabile
Si dice "impresntabile", senza la e
RispondiEliminaProf. Gepi Candelieri
Accademico della Crusca
Caro editore, come hai già osservato in passato nessuno, dico nessuno, ha mai commentato il mio romanzo, forse aspettano di vedere dove vado a parare, oppure non lo leggono, nel qual caso sarebbe utile che lo dicessero forte e chiaro perché io ho un sacco di cose a fare, tipo l'orto, cucinare, far la spesa, portare Ruby a spasso, comprare il giornale, salutare i vicini e dormire sul divano.
RispondiEliminaE.
Io lo leggo. Non lo commento perché è perfetto così com'è.
RispondiEliminaGrazie, questo è il primo complimento che ricevo da quando ho inziato a scrivere (fine 2008), se si escludono quelli di mia madre, mia unica e affezionata lettrice, che però forse mi dice bravo come faceva quando ero piccolo, per incoraggiarmi ad affrontare la vita (i miei fratelli non mi leggono perché "hanno da fare", così dicono, ma dal tono si capisce benissimo che intendono dire che si occupano di cose serie loro. Quindi grazie, Pilon, queste tue parole mi saranno d'aiuto per i prossimi dieci romanzi inediti.
RispondiEliminaE.
(si dice polpaccio o poplaccio?)
si dice poplaccio
RispondiEliminaProf. Gepi Candelieri
Accademico della Crusca
Pastore Arcade
insieme a:
Nanni Cicala
Girolamo Pavoncello
Alfio Biagi
Cecco Bonati
Luigi De Carmine
Francesco Cuomo
Sergio Durone
Santo Nardine
Arturo Fais
Si dice poplaccio, voce del verbo poplaus che vuol dire "essere, stare, trovarsi subito prima della cavigla e immediatamente sotto il ginocio"
RispondiEliminaio lo leggo, ma adoro anche le tue marmellate e non posso pensare a Ruby che sogna i sassi e aspetta di essere portata a spasso
RispondiEliminaAnche io leggo il tuo romanzo e devo dire che lo adoro. Mi chiamo Darla, ho venticinque anni, occhi verdi, capelli biondi. Se mi scrivi (darla@viaemail.com), ti dimostro che mi piace.
RispondiEliminaDarla,
RispondiEliminagià t'amo, già sento in sen la fiamma... ardo Darla ardo... pascomi di dolor, piangendo rido;
egualmente mi spiace morte e vita:
in questo stato son, donna, per voi.
E
scusa Darla, per caso qualche anno fa ti sei fatta rimorchiare da un segaligno e il giorno dopo ti sei presentata al muretto con una visiera?
RispondiEliminaSi, un segaligno col polpaccio glabro e le ascelle piene di maionese
RispondiEliminaxxx Darla