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giovedì 8 marzo 2012

CONTROROMANZO capitolo senza numero

questi secondo me scrivono perchè vogliono copertine

Nel portone di un albergo della città di Sassari, capoluogo di provincia, entrò una di quelle carrozzelle a molle piuttosto eleganti in cui viaggiano gli scapoli:tenenti-colonnello a riposo, capitani in seconda, proprietari terrieri con un centinaiodi di contadini - insomma tutti quelli che vengono definiti signori di mediocalibro. Nella carrozzella sedeva un signore, non particolarmente bello, ma neppuredi brutto aspetto, non troppo grasso, né troppo magro; non si può dire che fossevecchio, ma neppure che fosse troppo giovane. Il suo ingresso non fece il minimoscalpore in città e non fu accompagnato da alcunché di particolare; solo due contadini di Ossi, fermi presso la porta dell'osteria di fronte all'albergo, fecero qualcheosservazione, che si riferiva, del resto, più alla vettura che al passeggero.«Accipicchia» uno disse all'altro, «che razza di ruota! Che ne pensi: arriverebbequella ruota, in caso, fino a Cagliari, o non ci arriverebbe?» «Ci arriverebbe» risposel'altro. «Però fino a Macomer' secondo me non ci arriverebbe, eh?» «Fino a Macomer' no»rispose l'altro. E con ciò la conversazione si concluse. Inoltre, quando la carrozzella siavvicinò all'albergo, incrociò un giovanotto in pantaloni di lino bianco strettissimi ecortissimi, con un frac che voleva essere alla moda, sotto il quale si vedeva unosparato chiuso da una spilla di Tula con una pistola di bronzo. Il giovanotto si voltòindietro, guardò la carrozza, trattenne con la mano il berretto che per poco non glivolava via per il vento, e proseguì per la sua strada.Quando la carrozza entrò nel cortile, il signore fu accolto da un cameriered'albergo (o ziracco 


, come li chiamano nelle locande sarde), così vivace ed esagitatoche non si riusciva neppure a vedere che faccia avesse. Corse fuori svelto, con untovagliolo in mano, tutto lungo e con una lunga finanziera di mezzo cotone che didietro gli copriva quasi la nuca, scosse i capelli e lestamente condusse il signore disopra, lungo tutta la balconata di legno, per mostrargli la camera 
Tutte le famiglie felici sono simili le une alle altre; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo. 
Tutto era sottosopra in casa Porcu. La moglie era venuta a sapere che il marito aveva una relazione con la governante francese che era stata presso di loro, e aveva dichiarato al marito di non poter più vivere con lui nella stessa casa. Questa situazione durava già da tre giorni ed era sentita tormentosamente dagli stessi coniugi e da tutti i membri della famiglia e dai domestici. Tutti i membri della famiglia e i domestici sentivano che non c’era senso nella loro convivenza, e che della gente incontratasi per caso in una qualsiasi locanda sarebbe stata più legata fra di sé che non loro, membri della famiglia e domestici dei Porcu. La moglie non usciva dalle sue stanze; il marito era già il terzo giorno che non rincasava. I bambini correvano per la casa abbandonati a loro stessi; la governante inglese si era bisticciata con la dispensiera e aveva scritto un biglietto ad un’amica chiedendo che le cercasse un posto; il cuoco se n’era già andato via il giorno prima durante il pranzo; sguattera e cocchiere avevano chiesto di essere liquidati.
Tre giorni dopo il litigio, il Dott. Sanna_Corronca — Stiva, com’era chiamato in società — all’ora solita, cioè alle otto del mattino, si svegliò non nella camera della moglie, ma nello studio, sul divano marocchino. Rigirò il corpo pienotto e ben curato sulle molle del divano, come se volesse riaddormentarsi di nuovo a lungo, rivoltò il cuscino, lo abbracciò forte e vi appoggiò la guancia; ma a un tratto fece un balzo, sedette sul divano e aprì gli occhi.

8 commenti:

  1. mah, sarà! Siamo sicuri che il pubblico legga? e siamo sicuri che l'editore sia all'altezza del suo ruolo?

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  2. chiudi la finestra e vai al modulo dei commenti, subito però!

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  3. Fate entrare Lina Careri nel Blog, è l'unica che può dirimere il mistero!

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  4. Il senso di questo controcapitolo è oscuro. Se lo volete capire, però, potete provate a "selezionare" col mouse lo scritto: immediatamente il testo vi apparirà in chiaro.

    Citazione del giorno:
    "Perfavore, si può chiudere quella finestra?!"
    (E. Zola)

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  5. ma, i francesi, preferisco i russi...

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  6. Chiedo l'accesso agli atti.

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  7. Chiedo l'accesso ai ratti

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  8. siete dei falsari, rischiate la denuncia, altro che Porcu!

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