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lunedì 19 marzo 2012

ADESSO ALTRE PECORE capitolo trentasette


“Aggiungerei che questi fiori così pasticciati potrebbero aver accolto l’anima di Adelina, lei aveva sempre i capelli in disordine” (quelle coincidance! Vous n'en croirez pas, mais c'est vrai, je n'avait pas lu le capitol)




TRENTASETTE

Già all’ingresso sento una pericolosa tremarella alle mani, le gambe mi fanno giacomo giacomo e mi si annebbia la vista. Camilla se ne accorge e mi molla un calcio sugli stinchi.
“Se svieni un’altra volta ti lascio per terra e mi godo gli impressionisti”
“Non svengo, è solo emozione”
“Ma è solo una donna”
“È Adelina”
“No, Lucie”
“E i meandri?”
“Dimentica i meandri, per l’amor del cielo, dimenticali e soprattutto non parlarne con Lucie, quella poi fugge”
“Magari sono una cosa che le interessa…”
“Niente meandri e niente Adelina, solo Cézanne, tu sei pittore, saprai cosa dire!”
Sono le dieci e mezza, mentre Ciocci e Bertrand fotografano gnocche (ormai è il loro hobby a Parigi) io e Camilla ci concentriamo sui quadri. Attraversiamo gli enormi spazi del museo disegnato da Gae Aulenti e finalmente arriviamo a Cézanne. Di Lucie neanche l’ombra, ma è ancora presto, l’appuntamento è alle undici.
“Ecco Il vaso blu, la zuccheriera non può esser lontana”
“La troveremo, non ti preoccupare, per adesso godiamoci il vaso blu, fai finta che sono Lucie, cosa mi dici del quadro?”
“È una natura morta, proprio come le mie, ma io sono più preciso coi frutti, queste mele sono fatte male, però i colori sono splendidi…Cézanne non è interessato al soggetto, fa una natura morta perché è un genere pittorico, come il paesaggio o il nudo, ma a lui non interessano le mele, interessano solo i colori, la luce, quindi il genere natura morta che per secoli ha messo alla prova l’abilità degli artisti di rappresentare oggetti che sembrano veri — fino ai virtuosismi del trompe-l’oeil — diventa nelle sue mani qualcosa di totalmente diverso, i fiori e le mele sono solo punti di colore e di luce”
“Bravo, devi dire proprio così”, fa Camilla.
“Aggiungerei che questi fiori così pasticciati potrebbero aver accolto l’anima di Adelina, lei aveva sempre i capelli in disordine”
“Questo non lo dire, non lo pensare, nessuna donna vuole sentir parlare delle ex, quindi niente Adelina”
“Impossibile”
“Non è vero, stamattina ci sei riuscito benissimo, ho visto cosa hai fatto alla reception, questa fedeltà all’anima di Adelina mi sembra una grandissima balla, tu hai solo bisogno d’affetto, chiamiamolo così”
“Che hai visto?”
“Tutto”
“Pensavo fosse Adelina”
“Bella scusa, così puoi baciarle tutte, albergatrici, infermiere, bigliettaie, dentiste…”
“Forse lo era”
“E allora torniamo all’albergo!”
“Prima voglio vedere Lucie, ha parlato di meandri, poteva riferirsi alle vie tortuose che percorre l’anima prima di trovare il nuovo involucro”
“Vuoi baciarla?”
“Non so…si…credo di si”
“E poi fuggire, perdere le scarpine...poi magari Lucie, che abita a Versailles e fa la regina, fa provare a tutti le tue scarpine numero quarantasei finché ti trova e ti sposa, e i tuoi fratelli antipatici ci restano parecchio male”
“Per favore…Camilla…sono molto nervoso…cerchiamo la Zuccheriera, pere e tazza blu, tra poco è l’ora”
Troviamo la Natura morta con cipolle, splendida, poi la Natura morta con mele e arancie, un capolavoro, e finalmente la zuccheriera, il titolo originale è Nature morte: sucrier, poires et tasse bleue. Lucie ancora non si vede, ne approfitto per studiare la tela. Camilla mi tiene d’occhio, non mi molla neanche un secondo. Il dipinto è meraviglioso, basterebbe solo il blu scuro della tazza a farne un capolavoro, un solo pigmento della tela mi conferma che sono un imbrattatele, lo sapevo già e non ho mai avuto la presunzione d’essere un artista.
“Che ne pensi, dimmi qualcosa”, fa Camilla.
“È splendido, più astratto degli altri, il genere e gli oggetti sono facilmente identificabili ma la loro disintegrazione è maggiore…davanti a queste meraviglie le mie convinzioni vanno in frantumi, come dopo l’ascolto delle Variazioni Goldberg”
“Quali convinzioni?”
“Le mie convinzioni sull’arte e sul termine artista, pretenzioso e altisonante, che lo pone più in alto dei comuni mortali, ne fa un vate, un saggio che vede oltre…a me non piacciono quelli che si credono artisti, li vedrei volentieri in prigione, mi piacciono invece i pittori, che sono uomini e donne normali che passano la giornata a faticare coi pennelli, perché si fatica, chi dipinge lo sa…poi a furia di dipingere, se c’è passione e talento, qualcosa di bello esce sempre, ma la zuccheriera è un’altra cosa, non è solo bella, è una magia che mi mette in crisi”
“Cézanne era un artista?”
“Ho paura di si”
“Un vate?”
“No”
“Un uomo saggio?”
“Non lo so, più o meno come tutti”
“Messaggi per l’umanità?”
“Per fortuna neanche l’ombra”
“Quindi tu neghi l’artista ma fai delle eccezioni, Cézanne, Bach…non va”
“Lo so, l’ho detto per primo che non va, però gli artisti non li posso vedere”
“Forse non sopporti gli artisti viventi, quelli che si danno le arie e considerano tutti gli altri dei poveri imbecilli, ma può essere che Cézanne fosse proprio così…”
“Il successo rincoglionisce quasi tutti, forse anche Cézanne, ma nel suo caso lo perdonerei, mentre non perdono quelli che dopo la prima mostra si credono Cézanne…ma il problema è un altro, molto più difficile…io distinguerei l’uomo pittore dalla sua opera, l’uomo è come tutti, pieno di difetti, ossessioni, eccetera, l’opera è un suo miracolo ed è arte solo se sembra sia sempre esistita o non avrebbe potuto non esserci, insomma qualcosa che prima d’esistere era già, aspettava solo di manifestarsi. Tutto questo c’entra con le anime”
“Questa sensazione la danno anche le opere brutte, infatti spesso arriviamo ad amarle, ci affezioniamo…”
“Camilla sono le undici, Lucie non c’è, cosa facciamo?”
“La chiamo”
Camilla chiama Lucie, ascolta quello che dice, poi si fa cupa.
“Che ha detto?”
“Che non può venire, spiegherà tutto a Ciocci”
“Che c’entra Ciocci?”, dico allibito, poi svengo di nuovo.

26 commenti:

  1. che palle ma quand'è che succede qualcosa?

    Pilar de Cardenas

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  2. che bel sto capitolo, come sottofondo me par za de di sentir "la mula de Parenzo"

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  3. Per Pilar de Cardenas:

    Cara Pilar de Cardenas,
    devi avere ancora qualche riga di pazienza, tra poco ci saranno risse, baci, sparatorie, fughe eccetera, ma perché facciano il loro effetto vanno preparate con interminabili descrizioni di luoghi, fatti, caratteri psicologici, indumenti eccetera e poi devo ancora creare l'atmosfera parigina, quel non so che. Tieni duro, cara Pilar de Cardenas (conosci per caso Pilon? Credo sia spagnolo pure lui, scrive bellissime poesie d'amore in spagnolo, vero Pilon? ce ne fai leggere una? quella così romantica che si svolge in Brianza?)

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  4. Per Roscia da Pilon:

    Cara Roscia,
    la proroga richiesta dalla CRUI riguarda tutte le scadenze, anche quella del 30 marzo. Ho insistito sul caricamento dei file perché è la procedura più
    laboriosa e per la quale siamo tutti indietro.
    Comunque, l'ANVUR dovrebbe pubblicare oggi la notizia.
    Riguardo alle richieste già inviate, soprattutto agli editori stranieri, eviterei di insistere con precisazioni.
    Dalle risposte ricevute da colleghi di altri atenei si evince che per gli editori stranieri non è facile comprendere il senso di richieste di autorizzazione relative a procedimenti amministrativi interni al sistema
    universitario italiano.
    tuo sempre affezzionato
    Pilon

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  5. Splendido questo capitolo, belli anche tutti gli altri, non vedo l'ora che arrivi domani per leggere il capitolo 38, mai letto roba simile, Prust, Dostoieschi, Giois, Man, Cafca, Volo, per citare i cosiddetti "grandi" della letteratura di ogni tempo, sono al confronto dei miseri scribacchini!

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  6. si ma intanto sono 38 capitoli che non succede un cazzo e impariamo soltanto un po' di RAL e delle astruse teorie supermetempsicosecosìcoso.
    e poi chi è quella bionda in copertina?

    Pilar

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  7. Caro Pilon
    grazie delle preziose informazioni. Io per tutta la mattina ho cercato di contattare colleghi dei GEV e ho applicato l'algoritmo suggerito. La matrice è facile da costruire, basta inserire per ogni anno la category della rivista e in righe e colonne inserire citazioni e impact factor.Nel frattempo ho letto con attenzione gli ultimi decreti attuativi. Procedendo con l'internazionalizzazione ho avuto 10 lettere d'agreement da parte di colleghi stranieri tutti ansiosi di venire a sassari gratis a fare lezione. L'ufficio placement oggi è intasato dalle richieste di incoming che vogliono venire da noi (hanno sentito pèarlare di panini di Renato). Quante cose ancora dovrei dirti, caro amico, ma devo tornare a misurarmi l'IF ossia che si sia rimpicciolito

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  8. C'è qualòcuno che si spaccia per Pilon. Per identificarsi scriva immantinente una poesia nello stile di Garcia Lorca. Adesso non ho tempo perché devo lavorare. Pilon

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  9. A Pilar de Cardenas:

    Todo el dia tengo, Pilar,
    tu corazon en mis brazos
    – oh blanca flor infinita! –
    meciéndolo, acariciàndolo.

    De noche lo acuesto junto
    A mi corazon romantico
    Para que duerma en la gloria,
    mientras velo desvelado
    – oh niño recièn nacido,
    amor! – por no lastimàrtelo.

    Un bezo
    Pilon

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  10. Ah, Pilon, como me encanta! Ah, m'enamora! Che hombre sentimental y romantico! Donde habiti?
    un bezo grande y apasionado
    Pilar

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  11. A Roscia da Ged:

    Amore, tutto il giorno
    ho il tuo cuore tra le braccia,
    e lo cullo e l'accarezzo
    - infinito fiore bianco! -

    Di notte lo metto vicino
    al mio cuore romantico
    perché dorma nella gloria
    mentre veglio attento
    a non fargli male - piccolo
    neonato, amore mio! -

    Ged

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  12. a marita da E.

    mio tolce tessoro
    cvello che tocchi difenta oro
    cvello ke gvardi difenta argento
    cvando ti vfedo sono kontento

    E.

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  13. s'identifichi subito il farabutto che scrive sciempiaggini passandole per mie, ho una reputazione da difendere, e poi io le lingue le conosco, non scriverei mai quella roba

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  14. Chi è questo Cupido che gioca col fuoco?
    Comunque sono troppo depresso da quando l'editore mi ha detto che per partecipare a Mimesis devo scrivere alla maniera di. Forse va meglio una cosa così:
    Nel mezzo del cammin di nostra vita
    mi ritrovai per una selva oscura
    insieme a Enrico, David e Marita?

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  15. mi identifico
    sono Marco figlio di Uccio nipote di Piccolo e di Lux

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    1. Lo sapevo, ti avevo riconosciuto immediatamente

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  16. Te anhelo ardientemente, Pilon, ah como te anhelo!
    Pilar

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  17. Pro memoria per Ged: se non scrivi subito la tua terzina domani alla rissa ti spacco le ossa:

    Vecchio polpaccio glabro e macilento,
    Che un dì fosti lanoso, irsuto e forte,
    Or mi trascini fiacco, ora sei spento.

    Un tempo mi portavi fino a Orte,
    Che com’è noto sta vicino a Roma,
    Or mi conduci massimo a La Corte.

    Davvero l’epica fierezza è doma
    Spezzata a terra come morto gatto
    Ed assomigli sempre più a un rizoma?

    Claudico lento, sembro quasi un matto
    Che vaga per le vie, che va ramengo
    Senza una meta; dai, facciamo un patto:

    Che più mai incederem con passo mengo,
    Quello che sul polpaccio il peso poggia,
    Ad aggravare il mal che già io tengo.

    Nessuno mi vedrà da Cuneo a Foggia,
    Mai più portar calzon sopra il ginocchio,
    Ma solo pantalon d'antica foggia

    E se al tuo vello fa bene il finocchio,
    Sia pur per rimirare solo un pelo,
    Ne mangerò fin ch'escan fuor dell’occhio

    E se al tuo aspetto occorra porre un velo,
    Ne’ monti: calze lunghe del Tirolo,
    Al mare: sopra le brutture un telo.

    AGGIUNGI QUI (rima con pinolo, barolo, Marco Polo, scolo, molo, volo, è facile)

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    1. Ma tu non mi tradire se dal molo
      Salto l'ultima volta sulla barca,
      Sostieni ancora questo ardito volo

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  18. Splendida, Ged, la conferma che dobbiamo continuare per mantenere alta nel mondo la fama della versificazione italiana, vedrai, questo canto finirà nei manuali scolastici, si intitolerà "Il canto del polpaccio glabro", diranno che è di anonimo ma i nostri nipoti sapranno che è dei loro cari amati nonni. Ged, sono commosso. Adesso se non erro tocca a Pilon o a chiunque lo desideri (attenzione: rime esterne con barca, interna libera)

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  19. erravo tocca a me, o a chi vuole, colgo l'occasione per proporre un titolo più bello, "Canto del glabro polpaccio"

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  20. io sto lavorando e non posso partecipare. Ma vorrewi sapere chi è che si spaccia per me. Abbiate rispetto e pazienza verso i vecchi mimetici. Pilar, per favore, potresti ad ogni buon conto mandarmi una foto? Lo dirò alla maniera del capostazione di Rovereto: ogni lasciata è persa

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  21. Desnuda o vestida?
    Pilar
    (Ah, como te anhelo!)

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