in copertina i cugini Porcu alla spiaggia dopo il bagno nella melma
Capitolo
32 (forse)
Omaggio
al Maestrale, a Mauro e al capitolo 31
L’aria
ferma, il sole cocente, la posizione scomoda convinsero il lettore a
fare un tuffo nel mare molle e allentato, privo di tensione. Lasciò
il libro aperto accanto all’ombrellone, con dentro un pugno di
sassolini bianchi per conservare il segno. A quel punto un soffio
inatteso fece scivolare via i sassolini dalla pagina. Due o tre
pagine si girarono, il segno si perdette. Poi un’altra folata più
decisa fece girare una per una tutte le pagine del libro, scorrendolo
da cima a fondo. Qualcuno disse: eccolo, è arrivato. Qualche
ombrellone volò, rincorso goffamente dai bagnanti, di qualcun altro
si rinforzarono gli ormeggi. Sotto una nuova raffica il libro,
euforico, fece due o tre capriole. La rilegatura cedette (era una
edizione pubblicata in proprio) e le pagine bianche e nere si
sparsero nell’aria e salirono verso l’alto, come un gruppo di
gabbiani che spiccano il volo dal bagnasciuga.
Il
maestrale soffia ormai deciso da terra. Sulla superficie del mare,
diventata liscia e tesa come un elastico, si spandono veloci le
tracce delle raffiche, come ombre del vento. I materassini perduti
filano via e ogni tanto fanno una capriola di gioia. Bagnanti della
domenica, grevi di gnocchi con la salsiccia, gamberoni e anguria
gelata, sono spinti lontano nei canottini e cercano con esili
pagaiette, di vincere la forza del Maestrale. Triste sorte li
attende, a meno che la fortuna non conduca sulla loro strada una
barca di giovani eroi disposti al sacrificio di sé e dei loro cari.
Le
pagine salgono ancora più in alto, vorticando, come rondinelle di
mare che all’improvviso si precipitano verso il basso. Il lettore
emerge dalla superficie del mare e le guarda volare come uccelli
migratori che veleggiano lontani. Ora non si vedono più. Ma intanto
continuano a volteggiare nel cielo, tra le nuvole leggere. Il vento
straccia le pagine in tanti frammenti. I caipitoli pesanti si
dividono in agili paragrafi. I paragrafi in rapide frasi, le frasi in
parole, le parole in sillabe, lettere, segni, come la schiuma
dell’onda che si frange sullo scoglio. Chi è Gavino Porcu? Ora c’è
un Gavino senza Porcu e un Porcu senza Gavino, ora vedi solo un ga,
un va , un no, ora una v, una i, una g, una o, una n, una a, ora uno
sciame di curve, gambette, astine, ora una polvere di puntini, ora
solo il Maestrale nel cielo terso e lontano.
Che bella copertina. Complimentoni.
RispondiEliminacliccando su Google Careri altre pecore esce fuori "Pizzerie Careri - Specialità Pecora"
RispondiEliminacliccando su Google Careri altre pecore esce fuori
RispondiElimina"Coltivazione cereali associate allevamento bovini capre a Careri (ortaggi, ulivi, capre, pecore e mucche)".
cliccando su Google Careri altre pecore esce fuori
RispondiElimina"Oggi al Cinema a Careri e dintorni. La guida ai film in Tre uomini e una pecora"
AAAAAAARGHHHH!!!!!
RispondiEliminacliccando su Google Careri adesso altre pecore esce fuori
"ADESSO ALTRE PECORE capitolo sedici. in copertina il monte Careri in una suggestiva foto al tramono nella valle degli Orti della Farnesina"
è la fine, vado subito a Canale Monterano
E.
AAAAAAAAAAAAAAAAHHHH...bum
RispondiEliminabuio
RispondiEliminachi è causa del suo mal pianga se stesso !!!
RispondiEliminase vuoi per par condicio metto i nomi e cognomi degli altri controromanzieri
Settima terzina
RispondiEliminaE se al tuo vello fa bene il finocchio,
Sia pur per rimirare solo un pelo,
Ne mangerò fin ch'escan fuor dell'occhio
PRIME SETTE TERZINE:
RispondiEliminaVecchio polpaccio glabro e macilento,
Che un dì fosti lanoso, irsuto e forte,
Or mi trascini fiacco, ora sei spento.
Un tempo mi portavi fino a Orte,
Che com’è noto sta vicino a Roma,
Or mi conduci massimo a La Corte.
Davvero l’epica fierezza è doma
Spezzata a terra come morto gatto
Ed assomigli sempre più a un rizoma?
Claudico lento, sembro quasi un matto
Che vaga per le vie, che va ramengo
Senza una meta; dai, facciamo un patto:
Che più mai incederem con passo mengo,
Quello che sul polpaccio il peso poggia,
Ad aggravare il mal che già io tengo.
Nessuno mi vedrà da Cuneo a Foggia,
mai più portar calzon sopra il ginocchio,
ma solo pantalon d'antica foggia
E se al tuo vello fa bene il finocchio,
Sia pur per rimirare solo un pelo,
Ne mangerò fin ch'escan fuor dell'occhio
(continui)
ti prego Enrico raccogli tu tutte le terzine
RispondiEliminanon vorrei che le ultime diventassero le prime
direi di sì, scrivi nome e cognome di tutti, in stampatello punti 24 e grassetto
RispondiElimina(l'anima dell'autore, il corpo è nel dirupo)
domenica siamo tutti invitati a pranzo da Mimma e Emilia per il loro cinquantesimo compleanno, tutti, cani e porci
RispondiElimina(per informazioni rivolgersi a Gepi Candelieri)
domenica vengo anch'io, ma chi fa una colletta per l'editore ?
RispondiEliminapassiamo col cappello a casa di Mimma
RispondiElimina(le terzine le raccolgo io, ogni tanto le cucio insieme altrimenti non si riesce a continuare)
Io non ci sarò, perché ho l'aereo per A. alle 11. Quelle due (vecchie) gallina non ptevano fare la festa di sabato, come dio comanda! Mi dispiace molto che vi cuociate senza di me. Pilon,
RispondiEliminaNon puoi andare a cena da Gede e Roscia? Così scrivete il blog a sei mani.
RispondiEliminaChe bella idea. Grazie di avermela consigliata. Pilon
RispondiEliminaDevo confessare che l'anonimo del penultimo messaggio ero io. Volevo che Gede e Roscia mi consolassero per non poter andare alla festa.
RispondiEliminaMa chi è Gepi Candelieri?
RispondiEliminaPilon, noi andiamo a Roma per la festa, sposta il biglietto alla sera!
RispondiEliminaPilon dovrebbe fare come qualsiasi altro professore universitario farebbe: rimandare le lezioni e il ricevimento degli studenti, darsi malato al Consiglio di Facoltà e venire alla festa, ma poi non è domenica a pranzo?
RispondiEliminaezioschiricchi@uniroma3.it
e poi viene anche l'editore, è una buona occasione per vederci in faccia, altrimenti siamo solo nomi di un blog, numeri del web
RispondiEliminaezioschiricchi@uniroma3.it
(amico di Gepi Candelieri)