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venerdì 16 marzo 2012

ADESSO ALTRE PECORE capitolo trentaquattro



nella copertina, (preparata per il contrormanzo)  una sanguigna del padre dell'editore, potete facilmente riconoscere  la  Stintino di 50 anni fa, a destra all'imboccatura del porto potete notare il rientro del Salvatore Padre... 
approposito che fine ha fatto Ged Calf.





TRENTAQUATTRO


“Lavoro eccellente, farai grandi cose!”
“Grazie maestro, è tutto merito tuo, sei un didatta come pochi, in un solo giorno mi hai mostrato i trucchi del mestiere sottraendo di tutto, telefonini, vestiti, portafogli, sei un autentico virtuoso e io sarò il tuo umile emulo”
“Umile emulo…suona bene”, fa il conte.
“Che libro è?”, chiedo a Bertrand.
“Quello che mi ha detto di rubare Ciocci, Il vagabondo delle stelle di Jack London, l’ho trovato a La Tour de Babel, una libreria che vende libri italiani in Rue du Roi de Sicile, una parallela di Rue de Rivoli”
“Come mai proprio quello?”
“Non potevo dirgli di rubare un libro a caso, gli ho detto anche il titolo, così si abitua ad esser preciso, a non arraffare tutto quello che trova, ad esser selettivo”
“Si, ma perché quel libro di Jack London?”
“Perché nonna vuole che lo leggi, me l’ha detto Svetlana, l’ho sentita stamattina”
“Chi è nonna?”, chiedo sbalordito.
“Nostra nonna, la mamma dell’autore, del nostro autore”
Guardo Ciocci con odio, potrei strozzarlo, questa storia deve finire.
“Lo perdoni, conte, prima ha detto delle belle parole sul mare, ma dice anche molte sciocchezze”
“In effetti ho capito poco…l’autore di cosa?”
“Di questo libro”, fa Ciocci.
“?”
“La madre vuole che lui legga Il vagabondo delle stelle di Jack London, così ho chiesto a Bertrand di rubarlo”
“E io l’ho rubato, non è stato difficile, ho preso tre gatti e tre topi, li ho messi in due buste di plastica, poi sono entrato nel negozio e li ho liberati”
“Lavoro eccellente, la tecnica del diversivo, funziona sempre”
“Fai un po’ vedere”, dico a Bertrand.
Prendo il libro, leggo la prima pagina e resto di stucco, sbalordito:


Ho sempre avuto, nel corso della mia intera esistenza, la netta sensazione di aver vissuto in altri tempi e in altri luoghi, di avere addirittura ospitato in me altre persone. Ma, credimi, lo stesso vale anche per te che leggerai queste righe: torna con la mente alla tua fanciullezza, e rivivrai come tua l’esperienza di cui parlo. Eri, allora, qualcosa di instabile, di non ancora cristallizzato, di malleabile, eri un’anima in mutamento, una coscienza e un’identità che si andavano formando, proprio così, e che nel formarsi apprendevano anche a dimenticare…


Alzo gli occhi dalla pagina del libro, non riesco a controllare l’emozione che in pochi istanti si è impadronita di me e mi fa tremare come una foglia: Jack London sapeva!
Camilla teme che svenga un’altra volta, mi molla un rovescio violento e ordina un doppio bourbon per entrambi, Bertrand la precede, prende il suo liquore alla pere e me lo versa in bocca direttamente dalla bottiglia. Il conte di Antignano guarda la scena perplesso, tossisce imbarazzato, poi si alza, dice ci vediamo a Merlazza e fugge via.
“Cosa c’è scritto?”
“Le anime…”
“Adelina? Lucie?”
“No, le anime, tutte…lo sapeva anche lui, anche Jack London…”
Camilla mi molla un altro manrovescio, Bertrand mi costringe a bere altro Cognac Poire Williams, e io che sono astemio mi trovo subito ubriaco. Chiedo a Ciocci di rubarmi un sigaro Montecristo o ancor meglio una pipa Savinelli o Castello e un barattolo di Dunhill 965. Bertrand dice: vado io! Arriva il cameriere con il doppio bourbon, me lo trinco in un sorso e guardo i miei amici con la faccia di chi ha appena conquistato il mondo.
“L’aveva capito anche lui, anche Jack, è straordinario, non potrete più dubitare e prendermi per matto, leggete la prima pagina!”
Leggono il primo paragrafo, rimangono un poco a pensare, si guardano perplessi, non sanno che dire. Adesso che trascrivo quei momenti così importanti del mio soggiorno a Parigi, nella mia stanza dell’Hotel Saint Germain, capisco che il loro silenzio imbarazzato era dovuto al fatto che entrambi sono molto preoccupati per la mia salute, soprattutto mentale. Che Jack London abbia scritto sulle anime migratorie per loro non significa nulla, è letteratura, non prova nulla, conferma al massimo ciò che mi ha detto Camilla, ossia che la metempsicosi è da tempi antichissimi un topos del pensiero filosofico e sopravvive ancora oggi nella letteratura e forse anche nelle altre arti.
Siamo rimasti in silenzio a guardarci, io mezzo brillo ma pienamente cosciente di quanto era appena accaduto. Visto che nessuno parlava ho chiesto un altro bourbon e ho letto un altro paragrafo:

Hai dimenticato molto, caro lettore, eppure, nel leggere queste pagine ti si pareranno davanti, confuse e indistinte, visioni di altri tempi, di altri luoghi su cui si soffermò il tuo sguardo di bambino e che oggi ti sembrano sogni. E tuttavia, ammesso che fossero sogni, da dove traevano la loro sostanza? I sogni sono un fantastico impasto di cose a noi note, è dalle nostre esperienze che traggono il loro contenuto. Quando eri piccolo, hai sognato di cadere da grandi altezze, di volare come fanno le creature alate, di essere atterrito da ragni striscianti o da esseri viscidi, forniti di zampe innumerevoli. Nei tuoi incubi hai udito voci e scorto volti estranei e familiari al tempo stesso, hai sognato albe e tramonti che ora, se ci ripensi, ti appaiono ignoti.
Ebbene, queste visioni infantili erano segni di altri mondi, di altre vite, di cose che nella tua vita reale, in questo mondo reale, non avevi mai visto. Da dove venivano, allora? Da altre vite, da altri mondi?

Chiudo il libro, chiudo gli occhi, sento crescere dentro di me una felicità immensa, una gioia che non si può descrivere, e capisco solo adesso quanto è stato difficile non condividere con un amico l’esperienza di anima migrante, non esser creduto, essere compatito o considerato matto. È uno stato di tale sofferenza e solitudine intellettuale che porta addirittura a dubitare delle proprie certezze. Ma adesso ho scoperto che non sono il solo a sapere, c’è Jack London, che nel frattempo sarà migrato dentro altri involucri, adesso chissà chi è o cosa è, lo scoprirò, finalmente potrò parlare con qualcuno.

11 commenti:

  1. Ged sta andando a nuoto alla festa di Mimma ed Emilia, lo so perchè ho dovuto comprare 4 tubetti di pasta Fissan , ha detto che passava dall'isola del Giglio per un saluto al cuoco

    Roscia

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  2. Gli vado incontro, ma passo un momento da Capri, di mettersi la cuffia rossa così lo riconosco tra i marosi
    E.

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  3. visto che il sito Mimesis fa capricci, pubblico qui il mio ultimo testo:

    Tesi di laurea

    Questa tesi di laurea sulle anime l’ho scelta come argomento di tesi perché è un argomento di tesi che mi interessa abbastanza tramite il discorso di un argomento scelto da me per fare una tesi, che poi è un elaborato. L’anima ce l’anno tutti e secondo me lo studio è quindi molto importante perché secondo me interessa a tutti, anche se mia madre non è proprio d’accordo ma al professore piace, à detto di farla incoraggiandomi tramite parole gentili d’incoraggiamento, tipo «si, la faccia». Il primo capitolo che scriverò tra poco riguarda il tema essenziale dell’essere umano tramite la possibilità di cambiare, perché tutti sanno che è mutevole. Io ringrazio i miei genitori che mi anno risposto alle mie incessanti domande tramite cui ho capito i punti essenziali fondamentali ineguagliabili dell’argomento qui di seguito proposto, che sarà l’anima di una mia amica di Foggia, che a me piace molto ma lei non lo so ancora, si vedrà, tramite gli sguardi e le senzazioni, in generale. La bibliografia che m’à dato il professore me la devo ancora leggere tutta, ma ho già guardato su internet che c’è tutto, così per il primo capitolo prendo da lì, poi vedremo. Questo tema essenziale ineguagliabile dell’anima lo curerò tramite la mia amica di Foggia che si chiama Adelina, però anchio sono di Foggia anche se ciabito da poco, appena venuto alla stazione ho avuto il miracolo di inconrare Adelina, che adesso lo scriverei così si capisce meglio la mia scelta tramite il lavoro di tesi, io l’amo. Da adesso in poi copio tramite internet proprio perche il primo capitolo che l’ho preso da wichipedia ed è perfetto.
    E.

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  4. ripropongo anche questo, passato inosservato:

    Finnegans Lane
    (alla maniera di J. Joyce)

    Cerca l’anima. Mauro. Tra Bloom Street e Finnegans Lane c’è il solito John Crowford che vende le mele, son vent’anni che. Pigiare nel tino grappoli di Borgogna.
    Entra nel pub, gli punge qualcosa dietro, ah, è il sapone, poi bisogna toglierlo dalla tasca, chi glielo dirà a Mrs Sidney Lee, il suo profumo è imbattibile. Prurito all’ombelico, poco più sotto, colpa del profumo di Mrs Sidney Lee.
    Pensarci più tardi a.
    Dev’esser nella birra, l’anima, adesso me la bevo. Glugluglu, meglio dell’orzoro di Mr Harris, tirchio infame strafottuto di Harris, la moglie va con tutti. Ha detto che Mr Magee stava a letto con la moglie dell’amante di sua moglie.
    Cerca cerca cerca, trova trova trova. L’anima. L’anima dove sta? Mauro dove sta?

    L’orrido gabbiano corso
    Batte l’ali sul lugubre oceano

    Ne chiede un’altra, glugluglu, i suoi occhi chiedono una risposta al fiume, di sicuro Mariuccia ha ritrovato lo spillo. Se la immagina in cima a St. Paul che urla “dov’è il mio spillo?” e arriva il curato di Bath in persona a salvarla. Mauro cerca nelle bollicine, ma ce n’è mille di anime.
    E.

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  5. Ged è già partito ha una cuffia arancio fosforescente, sai per farsi vedere dalle navi la notte
    non so se con lui ci sia una moldava

    Roscia

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  6. ma certo, Ludmilla, una gran bella gnocca! Senti un po' Roscia, parliamo di cose serie: visto che a quest'ora stai attaccata al blog e quindi non hai un insomma sei libera, perché non ci scrivi per favore una traduzione brutta del tuo splendido testo latino, un compito in classe da 4 e mezzo, guarda che pago
    E.

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  7. Ti propongo una traduzione dal greco, invece, dè
    Roscia
    Nessuna cosa poteva indurre in presagio,almodochè le valli, avendone sprofondato il suolo dopo il passaggio del fiume, liete passavano i giorni mentre cantavano, le baccanti. Continuava a essere da loro staccato dal suolo lo smirnio e l'alloro e il mirto e l'erba cipollina e riempite d'ebbrezza si arrotolavano intorno ai fianchi e/o la testa e/o le parti molli del corpo coperte da muscoli queste erbe e come riempite di divinità facevano passi leggeri, quelle che, cantando canti verosimili, con voce forte chiedevano di Dioniso. Di latte e di miele era il corso d'acqua che scorreva nella profonda incisione tra le montagne, nero era dopo che celeste e che rosso incendiato, finito tutto che fosse, quelli, il cielo. Anche se perchè, cionondimeno arrivate alla parte più alta dell'ebbrezza , ai loro occhi appariva come visto, dopo avere detto a quelle che per avere lui stesso bisognava inghiottirlo, Dioniso. Quelle, che erano, infatti, anche, lo mangiarono.

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  8. http://www.gruppogedeone.org/

    Gedeone da quando ha letto questo romanzo ha aperto un sito per gli animali

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  9. traduzione dal greco sublime, una chicca (lagorio?)

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  10. "Quelle, che erano, infatti, anche, lo mangiarono."
    GENIO. GENIO PURO.

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  11. Pare che Merci abbia preparato il letto nella stanza degli ospiti a casa della nonna di Ciocci, indizio che editore e moglie vengono a Roma a festeggiare le due vecchiette: l'autore esprime a nome di tutti la sua gioia e al contempo la preoccupazione per i prossimi capitoli: chi se ne occuperà in sua assenza? Nenè? Franchino?
    E.
    (Ged viene a nuoto, Giovannino l'ha visto al terzo molo mentre si incremava le ascelle)

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