Sonetto in lode di Giovannandrea, scultore, pittore, artista di genio, dedicato alla famosa poetessa Matisse:
Vinse Cesare il Grande un mondo intero
Con numeroso essercito possente
Alessandro domò con petto ardente
E con sorte simil più d'un impero
Ma Voi che siete di Trieste il vanto
Che di scultura dominate il Regno
Oltrepassate omai l'umano ingegno
E quinci e quindi m'apparite Santo.
Amabile fanciulla avete amante
Che d'occhi, naso, labbra, tergo e petto
Essempio è di scultura nel sembiante.
Modello da scolpir, anco diletto
E di virtù da numerar sì tante
Ch'un libro ci vorria non un sonetto.
E.
Vinse Cesare il Grande un mondo intero
Con numeroso essercito possente
Alessandro domò con petto ardente
E con sorte simil più d'un impero
Ma Voi che siete di Trieste il vanto
Che di scultura dominate il Regno
Oltrepassate omai l'umano ingegno
E quinci e quindi m'apparite Santo.
Amabile fanciulla avete amante
Che d'occhi, naso, labbra, tergo e petto
Essempio è di scultura nel sembiante.
Modello da scolpir, anco diletto
E di virtù da numerar sì tante
Ch'un libro ci vorria non un sonetto.
E.
A voi che siete di Trieste il vento
che a 100 all'ora sfoglia copertine
confermo ancora ch'esse son divine
e ch'E. mi perdoni l'ardimento.
che a 100 all'ora sfoglia copertine
confermo ancora ch'esse son divine
e ch'E. mi perdoni l'ardimento.
non posso di terzine far tenzone
ma mi complimento per le vostre rime
e con Gavino fuori di prigione
potremo goder di di nuove copertine
ma mi complimento per le vostre rime
e con Gavino fuori di prigione
potremo goder di di nuove copertine
un raglio qui vorrei lasciare,
fra tanta galantissima poesia,
solo per dir, da parte mia:
sto romanzo or pare decollare.
(era ora)
fra tanta galantissima poesia,
solo per dir, da parte mia:
sto romanzo or pare decollare.
(era ora)
Belle, son tutte belle, io son commosso:
che versi gai, che ritmo, che metro!
E dire che volevo dentro un fosso
finire i giorni miei, quel viver tetro
che dimagrar mi fece fino all'osso
sì che davanti, di fianco o di dietro
un filo parevo, sottile, non grosso
né bello com'ero: fantasima, spetro
che versi gai, che ritmo, che metro!
E dire che volevo dentro un fosso
finire i giorni miei, quel viver tetro
che dimagrar mi fece fino all'osso
sì che davanti, di fianco o di dietro
un filo parevo, sottile, non grosso
né bello com'ero: fantasima, spetro
Il Tempo, ch'è maestro di scultura
RispondiElimina(l'unico a poter fondere la pietra)
ricama il scisto al vento e la natura
modella a piacimento trista o lieta.
Ti chiedo, o Tempo, perchè con la tua lancia
o col bulino d'aria e d'acqua, lesto
non m'intervieni un poco sulla pancia?
Pilon
Il Tempo, ch'è maestro di scultura
RispondiElimina(l'unico a poter fondere la pietra)
ricama il scisto al vento e la natura
modella a piacimento trista o lieta.
Ti chiedo, o Tempo, perchè con la tua lancia
o col bulino d'aria e d'acqua, lesto
non m'intervieni un poco sulla pancia?
Pilon
Scusate, l'ho messo due volte. Ma credo che così il blog risulti di maggior successo. Pilon
RispondiEliminaDirò di molti che a un medesmo tratto
RispondiEliminason stati presi tutti da follia
divina (forse) ma è un certo fatto
che se ora si cimentan in poesia
è che non han da pettinare un gatto
nè badare a faccenda qual che sia:
ed io devo lasciare i miei problemi
e dedicarmi a questi versi scemi.
Mi illumini d'immenso?
RispondiEliminaUn po' di meno, per favore...
perfetto così, grazie
(Pilon)
Une ame noble
RispondiEliminaJe vois mon frere
sous un haut tilleul:
il entend
avec ses oreilles
le chant des oiseaux
que sont sur le tilleul.
Il sent le charmant parfum
de la nature
et comprend l'harmonie
de l'univers.
Voici mon frere,
voici une ame noble!
(Henrie De La Rodrerie)