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domenica 4 marzo 2012

quando i commenti per voler dell'autore divennero post




 
Sonetto in lode di Giovannandrea, scultore, pittore, artista di genio, dedicato alla famosa poetessa Matisse:

Vinse Cesare il Grande un mondo intero
Con numeroso essercito possente
Alessandro domò con petto ardente
E con sorte simil più d'un impero

Ma Voi che siete di Trieste il vanto
Che di scultura dominate il Regno
Oltrepassate omai l'umano ingegno
E quinci e quindi m'apparite Santo.

Amabile fanciulla avete amante
Che d'occhi, naso, labbra, tergo e petto
Essempio è di scultura nel sembiante.

Modello da scolpir, anco diletto
E di virtù da numerar sì tante
Ch'un libro ci vorria non un sonetto.

E.
03 marzo 2012 17:22
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Anonimo matisse ha detto...
A voi che siete di Trieste il vento
che a 100 all'ora sfoglia copertine
confermo ancora ch'esse son divine
e ch'E. mi perdoni l'ardimento.
04 marzo 2012 09:30
Elimina
Blogger unovalelaltro ha detto...
non posso di terzine far tenzone
ma mi complimento per le vostre rime
e con Gavino fuori di prigione
potremo goder di di nuove copertine
04 marzo 2012 10:00
Elimina
Blogger aut ha detto...
un raglio qui vorrei lasciare,
fra tanta galantissima poesia,
solo per dir, da parte mia:
sto romanzo or pare decollare.

(era ora)
04 marzo 2012 11:27
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Anonimo Anonimo ha detto...
Belle, son tutte belle, io son commosso:
che versi gai, che ritmo, che metro!
E dire che volevo dentro un fosso
finire i giorni miei, quel viver tetro
che dimagrar mi fece fino all'osso
sì che davanti, di fianco o di dietro
un filo parevo, sottile, non grosso
né bello com'ero: fantasima, spetro
04 marzo 2012 17:54


anonimo ha detto...


almeno si potesse dire
sussurra il vento le chiacchiere dell'onda
seduti sulla roccia nera
come parole al mare:
questo romanzo fa cagare
G.Ungaretti

RF

6 commenti:

  1. Il Tempo, ch'è maestro di scultura
    (l'unico a poter fondere la pietra)
    ricama il scisto al vento e la natura
    modella a piacimento trista o lieta.

    Ti chiedo, o Tempo, perchè con la tua lancia
    o col bulino d'aria e d'acqua, lesto
    non m'intervieni un poco sulla pancia?

    Pilon

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  2. Il Tempo, ch'è maestro di scultura
    (l'unico a poter fondere la pietra)
    ricama il scisto al vento e la natura
    modella a piacimento trista o lieta.

    Ti chiedo, o Tempo, perchè con la tua lancia
    o col bulino d'aria e d'acqua, lesto
    non m'intervieni un poco sulla pancia?

    Pilon

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  3. Scusate, l'ho messo due volte. Ma credo che così il blog risulti di maggior successo. Pilon

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  4. Dirò di molti che a un medesmo tratto
    son stati presi tutti da follia
    divina (forse) ma è un certo fatto
    che se ora si cimentan in poesia
    è che non han da pettinare un gatto
    nè badare a faccenda qual che sia:
    ed io devo lasciare i miei problemi
    e dedicarmi a questi versi scemi.

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  5. Mi illumini d'immenso?
    Un po' di meno, per favore...
    perfetto così, grazie

    (Pilon)

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  6. Une ame noble


    Je vois mon frere
    sous un haut tilleul:
    il entend
    avec ses oreilles
    le chant des oiseaux
    que sont sur le tilleul.

    Il sent le charmant parfum
    de la nature
    et comprend l'harmonie
    de l'univers.

    Voici mon frere,
    voici une ame noble!

    (Henrie De La Rodrerie)

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