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domenica 25 marzo 2012

ADESSO ALTRE PECORE capitolo quarantatre



anche per questo capitolo si suggerisce la lettura  solo agli adulti


 QUARANTATRE

Cosa altro mi aspetta di sconclusionato in questa città? Me lo chiedo lavandomi i denti e continuo a chiedermelo mettendomi il completo chic che mi ha rubato Ciocci, bello avere amici ladri. Poi scendo le scale a rotta di collo, saluto il gangster alla reception facendogli capire col mio bonjour cromatico ascendente che io vado a spassarmela e lui no ed esco in strada. Ciocci mi apre la porta del taxi con un inchino, Adelina è già dentro, ha un completo blu notte RAL 5022, è uno spettacolo.
“Camilla e Bertrand?”, chiedo a Ciocci.
“Han deciso di conoscersi meglio, ma credo si conoscessero già molto bene”
“E tu? Non vuoi conoscere qualcuno?”
“No, io conosco Svetlana, dove andiamo?”
“Al Bois de Boulogne”, fa Adelina.
“Lo sapevo già…volete andarci normali o con emozioni?”
“Sarebbe?”
“Normali vuol dire senza inseguimenti e sparatorie, una noia”
“Allora normali”, diciamo in coro.
Ciocci avvia il taxi a circa cinque all’ora, in segno di profondo disappunto, o forse per convincerci a cambiare idea. Noi però ci dimentichiamo il taxi, Parigi, Ciocci, tutto, stiamo seduti abbracciati a scambiarci segni di amore perpetuo convinti come tutti gli innamorati di essere gli unici al mondo a provare emozioni di tale incredibile intensità. Poi, potrebbero essere pochi minuti oppure un’ora, Ciocci spara una raffica di mitra in aria e noi torniamo sulla terra.
“C’era bisogno di sparare?”
“Le ho provate tutte, non c’era verso di schiodarvi e ho dovuto sparacchiare, ma ho ucciso solo due merli e una cinciallegra”
“Poverini”, fa Adelina.
“È la vita, un giorno ci sei un altro no”, conclude Ciocci molto saggio.
Scendiamo dal taxi e ci avviamo verso il laghetto, Adelina vuole fare un giro in barca, dice che remare mi aiuterà a digerire. Ciocci farà un giretto in zona, ha qualche affare da sbrigare nel sedicesimo arrondissement e nella vicina Neuilly-sur-Seine, tornerà a prenderci a mezzogiorno.
“Bellissimo il Bois de Boulogne, che significa Bois de Boulogne?”, domando a Adelina.
“Bois è bosco, Boulogne perché il parco confina con Boulogne-Bilancourt, un comune situato nel dipartimento dell’Hauts-de-Seine
“Boulogne-Bilancourt…”
“C’è nata Catherine Spaak”
“Catherine Spaak?”
“L’attrice de Il sorpasso, del ’62, con Trintignant e Gassman, non puoi non averlo visto”
“Non l’ho visto, sono pittore, non ho tempo”
“Allora conoscerai Juan Gris, lui a Boulogne-Bilancourt c’è morto”
“Juan Gris?”
“È il nome d’arte di José Victoriano Gonzalez, nato a Madrid il 23 marzo 1887, amico a Parigi di Matisse, Braque, Léger, Modigliani, Picasso, esponente di spicco del cubismo sintetico…”
“Ma come fai di cognome, Treccani?”, dico spiritosissimo.
Arriviamo al laghetto, molto più grande di quello di Villa Borghese ma senza il Tempietto di Esculapio, questo va detto. Ci sono decine di barche a remi ormeggiate a riva, una attaccata all’altra, in un groviglio esteticamente meraviglioso. Trovo nella tasca destra una macchina fotografica, ce l’avrà messa Ciocci quindi è rubata, scatto qualche fotografia alle barche e ad Adelina. Mi sento talmente felice che potrei tuffarmi nell’acqua gelida del laghetto, mi sembra di vivere un amore da diciottenne, totale e inebriante. Per questo decido di nascondere a me stesso tutte le cose strane che continuano a capitarmi, evito di pensare che Lucie è sorella di Ciocci, che Adelina sapeva che Ciocci ha rubato un altro taxi, un altro? Ma allora sa tutto! Appunto, evito di pensarci e mi riempio i polmoni del profumo di Adelina e degli alberi secolari della foresta di Rouvre. Foresta di Rouvre? Perché ho scritto foresta di Rouvre? Perché so che il Bois de Boulogne era chiamato foresta di Rouvre? Giuro che non l’ho mai saputo. Vabbè, evito.
barchette del bue de bologna, foto scattata dall'autore nel ventesimo secolo
Affittiamo una barchetta, bella, affilata, da corsa. Sembriamo i tipici innamorati di tutti i laghetti cittadini del mondo, io remo, lei mi sorride, io le dico ti amo, poi qualche battuta spiritosa, ridiamo, smetto di remare, ci baciamo, qualcuno da riva ci applaude, riprendo a remare con più vigore per placare il desiderio che quei baci hanno innescato, ma so che è inutile, appena smetto sarò solo più stanco, il desiderio resta.
“Mademoiselle Troischiens”, dico parecchio spiritoso.
“E tu come ti appelli?”
“Gli amici di Ponte Sisto mi chiamano megliodigiotto
“Me li presenti?”
“Due li conosci già, Ciocci e Camilla, li ho portati con me, da solo non ce la facevo a trovarti”
“Cercavi proprio me?”
“Si…un giorno ti spiego tutto…adesso godiamoci la gita in barca…”
“Sei strano…non sarai mica svitato?”
“No, non credo”
“Guarda che a me piacciono un tot fuori di testa, ti amerei lo stesso, anzi di più, quelli seri sono una rottura di cabasisi, come dice mio padre”
“Cabasisi?”
“Palle in siciliano…possibile che non sai neanche questo? Ma lo leggi Camilleri?”
“Non ho tempo…tu dove lo trovi il tempo?”
“Leggo alla reception, è il lavoro ideale per chi ama la lettura, tra le dieci e mezzogiorno non succede mai nulla, il pomeriggio è anche meglio”
“Ma perché stai alla reception? Non sei la proprietaria?”
“Uno stipendio in meno, e poi mi piace, leggo”
“Hai mai letto qualcosa sulla metempsicosi?”
“Certo, a scuola Platone, ho anche ricordi vaghi di Empedocle, poi Rudolf Steiner, Tommaso Palamidessi, Jim Tucker, qualche anno fa ho iniziato Same soul, many bodies di Brian Weiss ma ho dovuto smettere subito, è un cumulo di mondezza che neanche Napoli riesce a produrre in un anno”
Same soul, many bodies…stessa anima, molti corpi…non l’ho letto…neanche gli altri…io non leggo…mai…solo City…è gratis…me lo danno gratis…si…lo danno gratis…alla fermata del 64…del 64…si…”
Perdo i sensi, ancora una volta, sono un disastro. Per fortuna lo svenimento dura poco, Adelina ha fatto di nuovo il bocca bocca e di nuovo abbiamo continuato. Dopo un po’ che tubavamo abbiamo deciso di chiamare Ciocci e farci portare all’albergo. Ho remato fino a riva, pagato l’ometto che affitta le barche e fatto il numero di Ciocci.
“Sono io, vieni a prenderci”
“Non posso, sono al Quai des Orfèvres, hanno arrestato Camilla e Bertrand”
Sverrei di nuovo, Adelina lo capisce subito e mi molla un poderoso calcio negli stinchi. Le dico che hanno arrestato Camilla e Bertrand, dice andiamo, ci penso io.

7 commenti:

  1. esto romanzo tiene una carica erotica increible!
    verdad

    Pilar

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  2. en verdad esto es verdaderamente un romanzo erotico, lleno de besos, acoplamientos etcetera, pero tambien romantico y demasiado centifico
    Miguel

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  3. y tambien historico, lleno de acontecimientos
    Jose

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  4. pero sobre todo erotico
    Pilar

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  5. No obstante la falta de comentarios en el blog va a continuar con la publicación diaria de la mejor novela erótica de este siglo

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  6. Citazione colta (nel senso che l'ho colta, non nel senso di... vabbè)

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