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mercoledì 25 aprile 2012

SU FOGU capitolo sei


 6. Fummo interrotti dal sopraggiungere di un carabiniere che annunciava l'arrivo, del tutto inatteso, di uno dei sostituti procuratori. Il questore è un rompiballe. Passi. Non solo, è un rompiballe romano, soprannominato da noi "Er Sola" perché non c'è volta che rispetti un appuntamento, si ricordi di una telefonata, si presenti all'ora stabilita. E passi. Ma pure il sostituto procuratore Giannatale, con l'alito fetente e la mano sudata, no! Poi se quella sensazione del cadavere rilassato, della stanza ordinata... Sentivo che le indagini potevano prendere una piega davvero balorda. Così mi avviai a piedi verso la villa, concentrandomi, come quando ero bambino, su un solo desiderio. Fui esaudito: la sagoma di Giuseppe Casula, piegata a settantacinque gradi dalla orizzontale del suolo e come sul punto di abbattersi su quest'ultimo (certo aiutata dal maestrale), si stagliava contro il nero delle rovine. Ti amo, pensai commosso. Saggio, come io immagino i saggi, profondamente saggio e sintetico fino alla ermeticità. Un genio. Gli andai incontro sfoderando un sorriso non proprio adatto alle circostanze.
- Ridi, ridi: sei contento? - brontolò a mo' di saluto, porgendomi la mano.
- Sono contento di vederti.
- Era chiaro. Cosa vuoi?
- Come fai a sapere che voglio qualcosa? E com'è che sei arrivato così presto?
- Sono io che faccio le domande, qui. Comunque: in primis quando mi hai visto mi sei corso incontro che nemmeno il fiume al mare, ergo vuoi qualcosa. In secundis: sono qui in vacanza, si fa per dire, e la mia casa di vacanza si trova a venti minuti di mac­hina da qui, che tra un po’ mi si bruciava; infine, quando si è sparsa la notizia dell'incendio ero già sveglio; se aggiungi che, appena arrivato, mi hanno comunicato che c'è scappato il morto e corredi il tutto con un dato che, se trascurato, inficia l'intera logica del discorso e cioè che di mestiere faccio il magistrato, puoi ritenerti soddisfatto.
- Molto soddisfatto. Vieni con me. - Lo condussi, recalcitrante per via dei calzoni di lino bianco che con infallibile senso dell'opportunità aveva pensato bene di indossare, fino al salone e gli mostrai la signora sul sofà. - A giudicare dalle scarpe sembra una donna: che ne pensi?
- Sì. E a giudicare dai muri questa poteva essere una casa. A che ora è  scoppiato l'incendio?
- Mi dicono prima delle tre. L'ora esatta non si sa.
- Dici che le fiamme l'hanno sorpresa nel sonno?
Che genio! - Anche a te fa una strana impressione, vero? Quello che mi ha stupito, appena entrato, è proprio la posizione. Non so se dormisse, certo può essere.
- Be', insomma, uno si sveglia, oh, con una puzza e un calore del genere, - roteò le mani con le palme aperte verso l'alto, mimando il divampare dell'incendio - però... magari il fuoco si è  sviluppato in casa.
- No: l'origine è lontana dalla casa. Escludiamolo.
- Suicidio?
- Suicidio. - Silenzio. - Ma scusa, sai: tu ci riusciresti, anche proprio al limite dei limiti, sull'orlo, anzi già dentro la più cupa disperazione, ad aspettare una morte atroce vedendola arrivare, nel silenzio notturno, guardandola negli occhi mentre piano piano ti brucia prima i piedi, poi le gambe...? mamma mia!... E chi è? un martire della Resistenza polacca. Un colpo apoplettico, te lo concedo, ma di solito ti prendono mentre stai scappando più lontano possibile. Correndo che lepre. Non mi convince. Piuttosto penserei a qualcosa di intenzionale, forse...
- Oh, santo cielo: per carità! adesso ho capito dove vai a parare. - Fece un cenno con la mano come per arginare insieme la mia requisitoria e l'idea che ci stava dietro. - Ma può essere, certo, può essere. - Casula ha l'abitudine di interrompere l'interlocutore, ma anche se stesso, per abbreviare i passaggi intuiti o, secondo lui, intuibili. Così, in pochi minuti ottenni una delega piena concernente tutte le attività di indagine, l'assicurazione che con Er Sola ci parlava lui e la richiesta, inoltrata via radio pompieristica ma dalla viva voce del magistrato competente, di un intervento immediato del medico legale.
- Fammi sapere tutto e sempre. - Si congedò.
Raggiunsi l'eterogeneo e tuttora sparuto gruppo di soccorso, feci un cenno di saluto a Pirro, saltai sull'auto di Deidda e cominciammo la perlustrazione.

10 commenti:

  1. Casula e Dafne (controromanzo)

    Giuseppe Casula sogna d'essere Apollo.
    Insegue Dafne nuda nel bosco, desidera possederla prima che sia troppo tardi perché teme diventi lauro. Lei si gira ogni tanto come per dire prendimi dai ma corre più di Schumi e Giuseppe Casula è a piedi nudi e si fa continuamente male sul brecciolino.
    “Apolloooo, vieniii”, grida Dafne a Casula.
    “Vengo, ma tu fermati, mi fanno male i piedi”
    “Apolloooo”
    “Che c’è?”
    “M’è spuntata una foglia sul mignolo”
    “Cacchio… fermati che te la tolgo”
    “Apolloooo”
    “Che c’è adesso?”
    “M’è spuntata una foglia sul pollice”
    “Fermati… perché corri?
    “Se no mi prendi”
    “Non vuoi che ti prenda?”
    “Si”
    “E allora fermati, cazzo, ci ho i piedi tutti rotti”
    “Non hai i sandali che ti ha regalato tuo fratello Artemide?”
    “Li ho persi… fermati però che diventi lauro”
    “Tu prendimi, guarisciti i piedi, sei il dio della medicina, guarisciti e prendimi, mi piace che mi insegui… però…”
    “Cosa però?”
    “Però mi è diventato l’alluce di legno…”
    “Fermati Dafne, aspetta…”
    Apollo la raggiunge ma è troppo tardi, è diventata un albero.
    “Dafne!”
    “Da oggi Laura”
    “Laura, perché?”
    “Guardami bene”
    Laura è diventata un lauro. Apollo le stacca una foglia di alloro, lucida nella parte superiore e opaca in quella inferiore, molto profumata, che conserverà per tutta la vita, poi incide le sue iniziali, la data e un cuoricino sulla corteccia.
    Mentre torna a casa si ricorda che Zeus ed Era sono fuori a cena e deve occuparsi dei fratelli e delle sorelle, Artemide, Hermes, Persefone, Dioniso, Perseo, Eracle, Elena, Minosse, Ares, Ebe, Efesto, Ilizia e le Muse. Farà una pasta al sugo.

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  2. ahi Enrì sei insopportabile, Emilia et al, facciamo un blog di donne, vi prego!
    roscia

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    1. Roscia come ti permetti, il mio controromanzo è splendido, lascia giudicare i lettori

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  3. Ha ha ha a me non è dispiaciuto, certo l'argomento è sempre quello, ma i maschi si sa...
    Oi Roscia, ho visto '"Quasi amici" e Dris é un fico pazzesco, meglio di Paul Newman, da non perdere

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  4. Bella coperrina, mi ricorda l'incendio di Jane Eyre.

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  5. Para Mauro
    um capítulo sem o chefe dos bombeiros não é muito erótico
    Eloisa

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  6. Il commento di Roscia sembra cogliere della vicenda, che pure ha ispirato il sommo Bernini, solo il desiderio del maschio e non la sostanza filosofica (che spero le spieghi Ged). Immagino che nel loro blog di donne Emilia e Roscia pubblicheranno l'intera serie rosa di Harmony, ah ah ah, cominciando da "Amore in cuccetta" o "Poligamia d'autunno", ah ah ah.
    (il commento anonimo firmato Enrico è ancora una volta un falso, credo di sapere chi si nasconda dietro questa disgustosa pratica, inizia con R.)

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  7. Vorrei chiedere un minuto di silenzio per il commento di Emilia: "ho visto Quasi amici e Dris é un fico pazzesco, meglio di Paul Newman"

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  8. È invidia o mancanza di spirito?
    H ha ha ha

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  9. Artemide forse è "sorella", non "fratello".

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