CINQUANTASEI
Siamo
in aereo, sorvoliamo le alpi, Adelina dorme sulla mia spalla, io
rifletto sul senso della vita senza arrivare a conclusioni
fondamentali da comunicare ai posteri. Tranne una, che però sapevo
già, ossia che siamo stati fatti male, tutti, c’è stato un errore
in fase di progettazione e assemblaggio, perché l’uomo non sarà
mai felice, appena crede di aver trovato la felicità è già
scontento, irrequieto, nervoso. In questo preciso istante sono in
viaggio di nozze con la mia splendida moglie che amo e che mi ama,
eppure sento che qualcosa non va per il verso giusto, ma cosa?
Certo,
fare un viaggio di nozze nella propria citta non è il massimo, ma
Adelina sarà contenta di vedere i miei luoghi, soprattutto Ponte
Sisto, mangiare pajata, coda alla vaccinara, coratella d’abbacchio
con i carciofi, trippa…solo a nominare questa roba mi sento male, a
me le interiora non piacciano, ma ci andremo lo stesso da Sora
Lella, io prenderò un riso in bianco.
Allora
cos’è che mi inquieta? Adelina? Impossibile. Che non sia la vera
Adelina? Non credo, ci ho messo una pietra sopra, se non è quella
vera vuol dire che è un’altra, l’importante è che mi piace da
pazzi.
Ecco,
si sta svegliando.
“Dove
siamo?”
“Sulle
nuvole”
“Abbiamo
tempo per Platone?”
“Lo
vado a chiedere alla hostess?”
“Non
c’è bisogno, leggi tu o leggo io?”
“Leggi
tu”
“Allora,
ecco, Repubblica, libro decimo…saltiamo un po’…ecco…comincio
…disse che valeva la pena di vedere lo spettacolo delle singole
anime intente a scegliere la propria vita: uno spettacolo
compassionevole, ridicolo e singolare, dato che per lo più
sceglievano in base alle abitudini della vita precedente. Raccontò
di aver visto l’anima che era stata di Orfeo scegliere la vita di
un cigno per odio verso la razza delle donne, poiché era morto per
mano loro e quindi non voleva nascere dal grembo di una donna. Vide
poi l’anima di Tamira scegliere l’anima di un usignolo, ma vide
anche un cigno e altri animali canori scegliere di trasformarsi in
uomini. L’anima sorteggiata per ventesima scelse la vita di un
leone: era quella di Aiace Telamonio, che rifuggiva dal nascere uomo,
ricordando il giudizio delle armi. Dopo questa venne l’anima di
Agamennone: anch’essa detestava il genere umano per le sofferenze
subite, e prese in cambio la vita di un’aquila. L’anima di
Atalanta era invece capitata in sorte nei turni intermedi, e avendo
visto i grandi onori riservati a un atleta non seppe passare oltre,
ma scelse quelli. Poi vide l’anima di Epeo, figlio di Panopeo,
assumere la natura di una donna laboriosa; lontano, tra le ultime,
scorse l’anima del buffone Tersite entrare in una scimmia. Venne
infine a fare la sua scelta l’anima di Odisseo, che per caso era
stata sorteggiata per ultima; essendo ormai guarita dall’ambizione
grazie al ricordo dei travagli passati, andò in giro per parecchio
tempo a cercare la vita di uno sfaccendato qualsiasi, e a fatica ne
trovò una che giaceva in un canto ed era stata trascurata dagli
altri. Quando la vide disse che avrebbe fatto lo stesso anche se
fosse stata sorteggiata per prima, e tutta contenta se la prese. Allo
stesso modo gli animali si trasformavano in uomini o gli uni negli
altri, quelli ingiusti in animali selvaggi, quelli giusti in animali
domestici, e avvenivano mescolanze d’ogni sorta.
“Accidenti,
non ci posso credere, l’ha scritto Platone?”
“Ma
si, è un passo molto noto della sua Repubblica, si fa a
scuola”
“Non
lo conoscevo…scusa Adelina, sono molto confuso, credevo d’essere
l’unico a sapere delle anime migranti, non l’unico, c’è anche
Jack London, e adesso c’è anche Platone… e tutti quelli che
hanno letto Platone…”
“Quelli
però non ci credono, neanche Platone e Jack London ci credono,
Platone ci sta parlando d’altro, è ovvio, e Jack London utilizza
la metempsicosi come espediente letterario per raccontare storie
ambientate in periodi diversi”
“Hai
letto Il vagabondo delle stelle?”
“Certo,
chi non l’ha letto? A quindici anni dopo aver letto Zanna bianca
e Il richiamo della foresta ho voluto leggere tutto quello che
aveva scritto, adesso non mi entusiasma più”
“Leggi
molto?”
“Te
l’ho già detto, moltissimo, è il mio hobby preferito dopo
l’igiene domestico”
“Adelina
ti amo!”
“Per
la passione dei libri?”
“Per
l’igiene domestico…sono così felice di poter condivivere questo
hobby con la persona che amo, la nostra casa sarà uno specchio
profumato di Aiax e Lenor, la simmetria regnerà sovrana…”
“Vedo
che abbiamo idee diverse dell’igiene domestico”
“Che
ho detto che non va?”
“Aiax
e Lenor”
“Preferisci
altri prodotti?”
“No,
ma non si devono sentire, bisogna sciacquare bene con l’acqua
bollente, il profumo deve essere di aria pulita”
“Adelina…ti
amo sempre di più…e la simmetria?”
“Compreremo
delle buone livelle”
Ci
baciamo con trasporto, io mi pizzico sulla coscia, ho paura che sia
un sogno.
volevo far fare una pausa di riflessione verso questa strage di agnelli innocenti che ogni anno si ripete , comunque buona Pasqua a tutti voi !
RispondiEliminabuona Pasqua, mangerò solo carciofi, fave e pecorino
RispondiEliminaYo cazpacho, paella valenciana y paloma Bauli
RispondiEliminaPilar
Yo ternero glabro
RispondiEliminaMaria Jose
Cari Enrico e Giovà,
RispondiEliminaamici miei. Gli ultimi capitoli sono bellissimi e le copertine veramente artistiche.
Il blog è agile e funzionale.
Siete stupendi!
Che dire? A me Stintino fa cacare, le barche pure e quindi sono indifferente a tutti i ricatti. Se mi lasciate a casa meglio, quindi posso dire la verità. Ma quanto è meglio andare da Auchan a fare la spesa mentre gli altri sono al mare a soffrire.
E questi spagnoli, vi ho già detto, teniamoli alla larga, sono più in crisi di noi.
Vi auguro una Santissima Pasqua vegetariana
Roscia
A Pasqua Ciocci mi ha detto che un libro è un libro, a un certo punto finisce, non si può andare avanti per anni
RispondiEliminaMegliodigiotto
Finalmente la favata è pronta. Dopo una lentissima e prolungata cottura le fave sono morbide al punto giusto, il cavolo si scioglie in bocca, il finocchietto si sente ma non si vede. Ma mi dicono che oggi è Pasqua, la favata si mangia di giovedì grasso, sono passati già due mesi. Ho buttato tutto nel cesso e mi sono letto i capitoli che mi mancavano. Oh, come è vero che il tempo è tanto ma per la favata perfetta non basta mai! Non so più se dire basta alla cucina o cominciare subito a preparare le papassine per Natale.
RispondiEliminaGli ultimi capitoli mi sono piaciuti assai, riflessivi e malinconici come mi si conviene, sembra terminato l'influsso casinista di Gavino Porcu, o forse è solo terminato l'influsso dei fumi densi della favata.
Adesso però vado a cercare l'uva da mettere al sola ad appassire. Ci sentiamo dopo
così mi piace, continuate così, solo complimenti
RispondiEliminaCome sovracoperta
RispondiEliminaemerge il passeggero
che per un mese intero
in stiva vomitò,
sente nell'aria aperta
novissimi profumi,
muove incantato i lumi,
vede ma ancor non può
al murmure sommesso
del mar liscio, alla brezza
che il viso gli accarezza
certa prestare fè,
sul mar mira il riflesso
di spiagge sconosciute,
vergini, mai battute
d'orma d'umano piè
finita la favata
così io ritorno a voi,
ma rinnovati eroi
e nuove identità
d'iberica parlata
trovo nell'uno o l'altro
e il ragionare scaltro
d'anime e baccalà.
Ged, sei il migliore poeta italiano del ventunesimo secolo, lo sapevamo già ma ce ne dai nuova conferma con questi versi eccelsi che superano il Metastasio, tuo sommo maestro, del quale propongo per Pasquetta qualche verso marinaresco:
RispondiEliminaVedi per mare ignoto
naufrago passeggiero,
già con la morte a nuoto
ridotto a contrastar.
Ora un sostegno, ed ora
perde una stella; al fine
perde la speme ancora,
e s’abandona al mar.
(Olimpiade)
Disperato in mar turbato,
sotto ciel funesto e nero,
pur talvolta il passeggiero
il suo porto ritrovò.
E, venuti i dì felici,
va per gioco in su l’arene
disegnando ai cari amici
i perigli che passò.
(Demetrio)
Brama lasciar le sponde
quel passeggiero ardente:
fra l’onde poi si pente,
se ad onta del nocchiero
dal lido si partì.
(Didone)
Quell’onda che ruina,
balza, si frange e mormora,
ma limpida si fa.
Altra riposa, è vero,
in cupo fondo ombroso,
ma perde in quel riposo
tutta la sua beltà.
(Alcide al bivio)
Passeggier, che sulla sponda
Sta del naufrago naviglio,
or al legno ed ora all’onda
fissa il guardo e gira il ciglio;
teme il mar, teme le arene;
vuol gettarsi e si trattiene;
e risolversi non sa.
(Semiramide)
Vede il nocchier la sponda,
conosce il mare infido,
e s’abbandona all’onda,
e non ritorna al lido,
e corre a naufragar.
Ah per mia pena anch’io
so che nimico ho il fato,
veggo che l’idol mio
chiamar non posso ingrato,
né so di chi lagnarmi,
ma sieguo a sospirar.
(Irene)
Non fidi al mar che freme,
la temeraria prora
chi si scolora e teme
sol quando vede il mar.
Non si cimenti in campo
Chi trema al suono, al lampo
D’una guerriera tromba,
d’un bellicoso acciar.
(Demetrio)
Giura il nocchier, che al mare
Non presterà più fede,
ma se tranquillo il vede,
corre di nuovo al mar.
Di non trattar più l’armi
Giura il guerrier talvolta,
ma, se una tromba ascolta,
già non si sa frenar.
(Cantanta 8)
Quel nocchier che in gran procella
Non s’affanna e non favella,
è vicino a naufragar.
È vicino all’ore estreme,
quell’infermo che non geme,
e ha cagion di sospirar.
(Betulia liberata)
È folle quel nocchiero,
che cerca un’altra stella,
e non si fida a quella
che in porto lo guidò.
Va sconsigliato errando
lo stolto passeggiero,
che altro cammin cercando
l’usato abbandonò.
(Egeria)
Scherza il nocchier talora
nell’aura che si desta,
ma poi divien tempesta
che impallidir lo fa.
Non cura il pellegrino
picciola nuvoletta,
ma quando men l’aspetta
quella tornando va.
(Demetrio)
Varca il mar di sponda in sponda
Quel nocchier, né si sgomenta;
ed allor che men paventa,
sorger vede il vento e l’onda
le sue vele a lacerar.
Vola il dì fra fronda e fronda
L’augellin che canta e geme;
ed allor che meno il teme,
va le piume ad invescar.
(Galatea)
verdaderamente sabrosa la paloma Bauli
RispondiEliminaPilar
Yo preferisco el ternero glabro
RispondiEliminaMaria Jose
al horno?
RispondiEliminacon salsa
RispondiEliminamuy afrodisiaco?
RispondiEliminatiene una carica erotica increible
RispondiEliminame gustaria comer un caprettito tanbien por la pasqueta
RispondiEliminaMiguel
al horno o in salsa?
RispondiElimina