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giovedì 3 maggio 2012

SU FOOGU capitolo tredici


13.
- Finalmente sappiamo il nome della signora. Della morta - esordì Pirro avviando il motore, con l'aria di chi ha in serbo una sorpresa.
- Luisa Grisi Rinaldi - risposi distrattamente.
- Chi te l'ha detto? Il barone? Lui sapeva di chi era la villa, ma non che la morta era la padrona stessa. Te l'ha detto lui?
- E a te chi te l'ha detto? - domandai, sorridendo della sua palese delusione.
- Ho chiamato in ufficio con la radio della macchina: ha risposto Liborio che aveva appena parlato con Olbia. Hanno rintracciato il marito, anzi è lui che si è presentato ai carabinieri con un giornale in mano e la faccia del pazzo. Era a Siniscola con amici per fare pesca subacquea, e pare che non avesse saputo nulla fino ad oggi: quello che brandiva pare che fosse, guarda la fatalità, il primo giornale che comprava da una settimana e la notizia l'ha letta in cronaca. Nel primo pomeriggio dovrebbe venire, a vedere la villa e a parlare con noi. Ordini di Casula.
- Gli hanno fatto vedere il cadavere?
- E che si guardava?
- Non so, dicevo per dire. Non hanno detto nulla sull'autopsia? si sa qualcosa?
- Ancora no, forse domani.
- Sai dove dobbiamo andare? Non devi entrare in paese.
- All'Associazione Velica, no? Devi parlare con la giornalista pazza.
- Pure tu con la giornalista! Te l'ha detto Deidda o te lo sei pensato da solo?
- Appena l'ho vista mi sono detto: questa ha la faccia di chi sta cercando di fare lo scoop. E poi me l’ha detto anche Deidda. Siamo stati a cena insieme, perché siamo soli tutt'e due, mogli e figli in vacanza.
- Ma se ci abitate, nel paradiso delle vacanze! Dove le spedite, le famiglie?
- I miei se ne vanno a Matera a trovare nonni, cugini, zii, fratelli e nipoti. Quelli di Deidda non lo so, sono partiti proprio ieri. Magari gli piace la montagna.
Avevamo lasciato la provinciale per una strada che tagliava in direzione del mare. La costruzione che ospita l'Associazione Velica si trova al margine di un piccolo comprensorio di cui fanno parte una ventina di villini immersi nel verde, un centro commerciale e, strategicamente dislocati lungo le stradine interne, vari craft-shop che vendono tappeti sardi, sandali di cuoio, finti bronzetti nuragici e orribile oggettistica in sughero. C'è anche una discoteca con ristorante. Il bar dell'Associa­zione è uno dei miei preferiti: la mattina c'è sempre poca gente e i rari frequentatori sono velisti, alcuni clienti abituali, altri occasionali, di quelli che d'estate fanno il periplo della Sardegna iscrivendosi a tutte le regate. Io sono proprietario di un gozzo di legno, armato con vela latina: fino a qualche anno fa tutti mi guardavano come un paria, dall'alto dei loro supponenti yachts. Ma da qualche tempo la vela latina fa molto tendenza. Ci sono apposite regate, club esclusivi e le imbarcazioni d'epoca si vendono a peso d'oro, come pure le vele, se fatte, come dovrebbe, di tela. Le rare volte che esco a veleggiare vengo quasi sempre fotografato da qualche fanatico che magari, beato lui, si spenzola da uno stupendo duealberi. Prima mi scocciavo, poi ho cominciato a pavoneggiarmi, alla fine mi sono iscritto all'Associazione, il che mi dà diritto a partecipare a qualche regata senza pagare la quota, e a un trattamento di riguardo al bar e all'annesso ristorantino.
Congedai Pirro, rassicurandolo circa il mio rientro e promettendogli che, in caso disperato, gli avrei telefonato per farmi venire a prendere. Attraversai il patio escludendo i tavolini esterni, troppo esposti a maestrale. Dentro non c'era nessuno, tranne il barista che mi indicò con aria complice il mio tavolo d'angolo, da dove si può ammirare la baia sottostante e una vasta porzione di terra libera da costruzioni, bellis­ima anche d'estate ma struggente a maggio, nel pieno della fioritura del mirto. Il tempo di ordinare un caffè e una donna entrò nel locale, si guardò rapidamente intorno e si diresse decisa verso il mio tavolo. Indossava una camicia bianca da uomo, le maniche rimboccate fino al gomito, un paio di jeans e scarpe da tennis blu. Era Marta Fresi. Ed era bellissima. 

4 commenti:

  1. bueno, pero cuando escobano?

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  2. las novelas policial sin escobadas son siempre asquerosidad!

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  3. comprendido Pilon?

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  4. vos non sabe leer enta las palabras
    Miguel

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