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mercoledì 23 maggio 2012

SU FOGU capitolo venticinque

in copertina marta fresi nel tunnel del vento di maestrale

25. Me ne stavo seduto in disparte, in un imbarazzato silenzio, mentre Casula conduceva il primo colloquio ufficiale dell'indagine. Aveva l'aria di uno che avrebbe molto di me­glio da fare: una tattica studiata che serve ad innervosire l'interlocutore. Vederla andare sempre miracolosamente a segno mi diverte. Ma questa volta l'interlocutore era Marta. Giuseppe si era incaponito, mi aveva voluto lì a tutti i costi, senza nemmeno stare a sentire quello che avrei voluto dirgli.
- Sono fatti tuoi, - aveva interrotto sul nascere il mio penoso tentativo di confessione amorosa: eravamo amici da anni e lui mi stava facendo un grosso favore, oltre a regalarmi una lezione di professionalità - hai condotto tu le indagini e, a quanto risulta, lo hai fatto molto bene. Non accetto discussioni.
Così ero stato costretto a incontrare Marta. All'apparenza non sembrava portare rancori. Al contrario: aveva esordito riferendo di essere stata trattata con garbo e gentilezza dal commissario Fontana e dai suoi uomini. Mi aveva anche stretto la mano, un sorriso di convenienza stampato sulle labbra e un rigoroso "lei" che tintinnava come ghiaccio in un bicchiere vuoto.
- ... è bene che si renda conto, dottoressa, che lei è l'unica persona a essere stata trovata sul posto, a parte i due cadaveri s'intende. - Casula era arrivato al dunque, ma non sapevo verso quale direzione volesse procedere. - Questo mero dato di fatto, di per sé, potrebbe comportare l'avvio di accertamenti riguardanti la sua persona e le sue attività. Inoltre risulta che, almeno in un primo momento lei si è rifiutata di rispondere alle domande del commissario, davanti a testimoni e...
- È vero. Sul momento non ho risposto, ma ero sconvolta. Non ci trovo niente di anormale: mi rendevo conto, con sicurezza e solo in quel momento, che il mio lavoro di anni era andato distrutto nell'incendio.
- Dottoressa, ci vuole ripetere il racconto dei suoi movimenti di quella notte?
- Sì. Lavoravo in camera mia...
- La sua camera è staccata dalle altre?
- Sì: è una piccola camera da letto, con uno scrittoio, una sedia e bagno indipendente. Molto comoda per quello che dovevo fare.
- E cioè?
- Ricerche sulla paleoflora gallurese. Ricerche del tutto personali, come ho già riferito al commissario. Ufficialmente mi trovo qui in vacanza.
- Continui, la prego.
- Ecco: proprio perché camera mia è staccata dal corpo della pensione, ho impiegato un po' di tempo per accorgermi che stava succedendo qualcosa. Sono andata a curiosare e ho saputo dell'incendio. Qualcuno parlava di Cala Veronese e, tanto per farvi capire cosa mi è successo, devo essere caduta in una specie di furore ipnotico: sono corsa in camera, ho preso le chiavi della macchina e sono andata via. Non saprei dirle esattamente che strada ho percorso e cosa ho fatto per tutte quelle ore. Ero molto confusa: ricordo solo che a un certo punto ho anche pensato di perlustrare rapidamente le aree che non avevo ancora visto, prima che il fuoco le raggiungesse. Capisce, dottor Casula: di notte e col pericolo dell'incendio! Mi sono scoperta una vena di isteria che non pensavo di avere.
- Qual è l'essenza del suo lavoro?
- In che senso scusi?
- In che cosa consiste la sua ricerca? quali sono le azioni che producono i dati? la metodologia di una ricerca di paleobotanica?
- Bé, non ne esiste una sola, ma ho capito cosa vuole sapere. Prima scelgo un'area che ri­tengo interessante, poi vado in ricognizione e schedo tutto quello che mi serve.
- Fino alle tre di notte?
- Non in ricognizione, ma per tutto il resto, se occorre, sì. Io credo in quello che faccio, e ci credo a tal punto da pagarmi da sola le mie ricerche. Si possono ben fare le tre di notte, non trova?
- Penso di sì, anch'io credo in quello che faccio. A proposito: è sicura dell'ora?
- No. Non avevo orologio e non ho neppure guardato la sveglia prima di uscire. Comunque era tardissimo. Forse anche più tardi delle tre.
- Fontana, è possibile che alle tre la notizia dell'incendio si fosse già sparsa?
- Non ci sono certezze in proposito. Il comando dei Vigili del fuoco ha ricevuto la prima segnalazione alle tre. Ma in certi casi la notizia corre sulla bocca della gente molto più velocemente che nell'etere. Tieni conto che la pensione si trova molto vicina a Cala Veronese e quindi all'incendio.
- Prima dell'incendio è sempre rimasta in camera sua?
- Sempre.
- Ma sarebbe potuta uscire dal cortiletto, scavalcando il muro a secco.
- Non ci avevo pensato. È piuttosto scomodo, ma sì, di­rei proprio di sì. Queste acrobazie sarebbero servite per andare ad appiccare il fuoco, è così?
- Diciamo meglio: se avesse avuto un motivo per farlo, avrebbe potuto. E senza essere vista.
- Come le ho già detto, - guardò me, senza espressione - non solo non avevo alcun motivo, ma l'in­cendio ha distrutto il mio lavoro di anni.
- Come giudica invece il lavoro del dottor Onida, del­l'Università di Cagliari? - Eccoci al punto. Era chiaro che Marta non si aspettava la domanda. Ero convinto che avesse chiamato il suo Istituto e, venuta a sapere della mia visita, si fosse in qualche modo preparata. Invece no. Al contrario: sembrava non fare alcun collegamento tra me e i suoi guai. Sul suo viso si leggeva, soprattutto, uno smarrimento che trovavo tenerissimo. Non rabbia, né rancore. Neppure paura, grazie al cielo, di quella specie di paura, via via più greve, che spesso precede le confessioni.
- Il dottor Onida... Giampiero Onida è... è un mio collega, molto preparato, molto bravo. Non abbiamo mai lavorato insieme ma... lo conosco bene, di persona.
- Dottoressa Fresi, non intendevo fare due chiacchiere sul dottor Onida. Le ho chiesto cosa pensa delle ipotesi di Onida e intendo dire: su Cala Veronese e relativa vegetazione. Se vuole possiamo anche essere più chiari: sulle critiche di Onida alle sue ricerche.
- Come fa a conoscere questa storia?
- Non mi sembra la risposta giusta da dare a un sostituto procuratore nell'esercizio delle sue funzioni - Casula sorrideva per l'ingenuità di Marta. Credo gli piacesse, tutto sommato. - Ciò che mi stupisce è il fatto che non sia stata lei a rivelarci questa circostanza, nonostante le insistenze del commissario Fontana. - Giuseppe si alzò come se si fosse dimenticato qualcosa di importante. - Scusatemi un momento. - E uscì dall'ufficio. Solo dopo molto tempo mi ha rivelato che aveva inteso deliberatamente lasciarci soli, per una specie di confronto all'americana, senza testimoni. 

27 commenti:

  1. ho cercato Marta Fresi su WOS e non ho trovato neanche una pubblicazione ISI. E' chiaro che la colpevole è lei!
    Roscia

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  2. Io, a Marta Fresi, la asfalto!

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  3. Marta Fresi 6 una gran fica

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  4. Pregherei il signor Pilon di modificare il nome della protagonista femminile in quanto questa omonimia mi sta procurando alcuni fastidi nel Web e non vorrei dover procedere per le vie legali.

    Distinti saluti

    Marta Fresi

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  5. il nome di marta fresi è stato scelto proprio in quanto non esisteva allora nel web nessuno con la stessa abbinata, quindi in base alla legge 346 del ddl 23 art. 5 comma 53 la invito caldamente a non continuare ne su questa ne su altre strade che possano in qualche modo ledere gli interessi dei miei clienti

    Avv. Elena Lariacherespiri

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  6. va bè, sta di fatto che quella ricerca non sta in piedi, lei è l'assassina, cosa ci sarà mai in quella cala sperduta di interese per la scienza? la ricerca è localistica e necessita di ulteriori esperimenti e dati. Insomma è una zoccola con major revisions
    Roscia
    PS
    ovviamente è sempre meglio del collega cagliaritano

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  7. Ma era tra i 51 premiati?

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  8. tutta invidia, solo perchè tu all'isola Piana non hai mai trovato nemmeno un'erbetta roscia che potesse portare il tuo nome

    M.F.

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  9. Se Marta Fresi non me la cala subito, scrivo un blog e coerentemente mi dimetto. Ossequi. ABC

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  10. Guardate che Marta è meglio di quel che pensate. Lo scoprirete continuando a leggere questo bel romanzo. A questo proposito vorrei comunicare, cautamente, all'editore che ho sbagliato a comunicargli il numero dei capitoli (nel testo originale sono saltati i numeri dei capitoli!!!!) che sono molti di più di quelli che gli ho detto. Se la cosa costituisce problema smetto di pubblicare Su Fogu e inizio subito con "Licantropia", che é più breve (un capitolo + una introduzione di Achille Bollito Oliva).

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  11. guarda pilon, non era tra i premiati e questo la dice lunga su che razza di asina sia! Caro/a MF, se anche trovassi un'erba all'isola piana, la legge dei botanici, che sono persone serie, proibisce di attribuire il proprio nome alla nuova specie. In realtà in questi mesi il Prof.Marandi sta allestendo un nuovo regolamento con qualche eccezione... Inoltre come è noto all'isola piana ogni erba che cresce se la mangia il cinghiale di Cicci S.
    Roscia

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    1. infatti dici bene, la legge parla di nome non di soprannome, mia cara collega da strapazzata

      M.F.

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    2. se vogliamo parlare di soprannomi cara/o MF per l'isola piana io ho descritto l'erba gedeona!
      Roscia

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    3. gedeone è proprio un bell'uomo
      me lo presentò Fontana
      proprio all'isola piana
      non te lo meriti!

      M.F.

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    4. ascò Fresi e allora vieni a prendertelo che così ne approfitto per interrogarti

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  12. Io non sono mai stato premiato per niente di niente. Ho vinto una medaglietta di partecipazione al torneo di pallamano a Pievepelago (dove si faceva tennis e questo la dice lunga su quanto interssasse la pallamano)

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  13. Volevo dire interessasse

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  14. volevi scrivere non dire
    caro mio bel Fontana

    M.F.

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  15. Cara M.F, se insisti cambio il romanzo e ti faccio arrestare e mettere in una cella della quale vengono buttate in mare le chiavi. Commissario Giacomo Fontana.

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  16. Mi è venuto il dubbio di aver voluto dire e scrivere intersecasse e non interessasse. Ma se avessi voluto scrivere interessasse, avrei pensato e dunque detto e infine scritto interessasse; mentre, se ora volessi scrivere intersecasse, scriverei intersecasse, non interessasse.

    Questo è solo una dimostrazione di quanto sono sciolto con condizionali, congiuntivi ecc. (infatti ho scritto tutto il curriculum del CdA in condizionale: non ce n'è molti, tra gli altri contendenti, che lo sappino fare).

    Pilon

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    1. Sbagli, anche io l'ho fatto al condizionale. Meno male mi hanno avvisato e l'ho rifatto al congiuntivo, tutto giusto bello bello
      Il trota

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  17. caro giacomo giacomo
    se non vuoi ch'io dica cose sul tuo conto che non ti farebbe piacere diventassero di pubblico dominio, non minacciare...
    se però invece preferisci l'amicizia di una bottanica qualsiasi alla mia, fai pure

    M.F.

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  18. Certo che la preferisco! Anche perchè lei può dire molte cose sul mio conto, e molto più di te, cara la mia Fresi! Anzi, lo fa continuamente e me la devo tenere buona!
    Pilon

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  19. Diffido chiunque a firmarsi Pilon senza esserlo. Non cominciate come con Enrico C.

    L'unico vero Pilon è quello col Camel Light nel simboletto a sinistra!!!

    Pilon

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  20. Pilon, mi hai fatto una paura tremenda
    Pilon

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  21. si però questo secondo pilon mi ha fatto ridere

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  22. Anonimo o quel che mi gira26/05/12, 00:14

    Non mi costringerai a registrarmi anche con il simbolo delle camel ligh a sinistra, spero
    Enrico C.
    Pilon
    O chiunque altro alla bisogna

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