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martedì 21 febbraio 2012

ADESSO ALTRE PECORE capitolo cinque


CINQUE

Tutte queste cose adesso le scrivo ma le ho dette mille volte, prima solo a mia moglie e poi anche agli amici di Ponte Sisto. Mia moglie, quella che è precipitata nel dirupo, non credeva a una parola di quello che dicevo ma mi stava a sentire felice come una bambina che ascolta una fiaba, a bocca aperta e con gli occhietti incantati. Certe volte prima di addormentarci mi diceva dai raccontami dell’anima e io cominciavo sempre allo stesso modo, come nelle favole, più o meno succede come ho appena detto, come al Commendatore dopo il duello con Don Giovanni, e dal seno palpitante sento l’anima partir…proprio così. Se uno ne ha il tempo, se non capita troppo in fretta o nel sonno, sente l’anima partir, si accorge che esce e il corpo resta lì come un sacco vuoto. Poi dopo questa formula iniziale, una specie di C’era una volta, raccontavo la mia vita in altri involucri e lei si divertiva moltissimo. Le piacevano soprattutto le storie di quando ero molecola carboniosa, ma la sua preferita era l’impresa dei mille, se ho tempo la racconto più avanti.
Gli amici di Ponte Sisto invece credono a tutto quello che dico, ma va detto che sono sempre piuttosto alticci, bevono vino con la palletta, una specialità romana che consiste nel diluire con gazzosa il perfido vino bianco dei castelli, per non sentire il gusto e ottenere gli effetti. Credono proprio a tutto, io allora ne approfitto e invento sempre qualcosa. L’altra sera ho detto che nel 1969 ero nell’equipaggio dell’Apollo 11 guidato da Neil Armstrong e loro se la sono bevuta, mi hanno chiesto particolari sul suolo lunare. Vogliono souvenir della luna, gli ho promesso che ne porto un paio la prossima volta, cercherò qualche sassolino sotto casa. Tanto quando arrivo sono quasi sempre già ciucchi.
I miei amici di Ponte Sisto sono tutti artisti falliti, per questo bevono, anche se da artisti riusciti forse berrebbero lo stesso, whisky però, non vino dei castelli. Due di loro fanno ritratti a Piazza Navona, guadagnano benino, da giovani volevano fare gli artisti d’avanguardia ma non sono riusciti ad entrare nei circuiti giusti, quelli che ti portano al succeso passando attraverso le gallerie d’arte francesi. Non sono stati capaci a vendersi, bisogna saperci fare, non basta il pennello. Adesso fanno ritratti ai turisti, sono bravi, a volte chiedono ai clienti se possono mettere uno sfondo d’avanguardia, insomma astratto, tipo Pollock, ma è raro che dicano di si, sono turisti, vogliono il ritratto, le patatine, il cappello con scritto I love Roma con il cuore al posto di love.
I due pittori di Ponte Sisto si chiamano Nello e Terzi, il primo è un nome abbreviato, credo Antonio, Antonello, Nello, il secondo un cognome, il nome non lo so. Terzi dice di aver studiato con Guttuso, ma lo dice da ubriaco, non so se crederci, e poi se anche dicesse bugie io con che faccia potrei accusarlo con tutte le balle che gli racconto? Gli altri amici di Ponte Sisto sono Manfredi, Camilla, Ciocci e Bob. Manfredi suona la fisarmonica nel regionale Roma-Civitavecchia, ma da giovane suonava nell’orchestra di stato moldava, così dice lui. Beve più di tutti. Camilla è una barbona, era cantante lirica, adesso vive a Villa Borghese sotto un pino silvestre. Però certe volte era cantante lirica, altre docente di filosofia alla Sapienza, si contraddice. Poi c’è Ciocci, l’unico non artista, anche se lui si ostina a dire che lo è, visto che è un maestro del grimaldello. Ciocci è un ladro. Quando è ubriaco dice che è falso, non falso che sia ladro, falso lui, inventato, che vive solo sulla carta, è un personaggio letterario, ma è chiaro che ha la sbronza triste e Camilla lo consola. Infine Bob, l’americano, che in realtà è di Centocelle ma è biondo, con gli occhi azzurri e la mascella quadrata. Bob non so che mestiere fa, lui dice che è poeta moderno ma quando ha bevuto recita solo stornelli romaneschi, il suo preferito è Nina si voi dormite:

Nina, si voi dormite,
sognate che io ve bacio,
ch’io ve addorcisco er sogno
cantanno adacio, adacio,
profumo de li fiori che se confonne,
cor canto mio se sperde tra le fronne.

Li recita, non li canta, dice che è stonato. Gli chiediamo se li ha scritti lui quei versi e la risposta cambia ogni volta, certe volte è l’autore perfino di Roma non fa la stupida stasera e di Lella. Bob a Ponte Sisto ci va anche quando piove. Si siede per terra con un cartoccio di Tavernello e tira fuori un quaderno sdrucito. Ma non scrive, fa finta. L’ho scoperto da poco, gli ho dato un’occhiata una volta che se l’è dimenticato ed era vuoto, neanche una riga.
Poi ci sono gli amici e le amiche occasionali, quelli che si vedono solo ogni tanto perché hanno ancora una famiglia. Io ho Adele e per fortuna anche una casa, ma gli altri dormono dove possono. Di Ciocci non so niente, ogni tanto parla di una fidanzata russa che si chiama Svetlana, forse vivono insieme, non è chiaro. Dice che è inventata anche lei ma che a letto è una favola.
Dopo Bob arriva Camilla, si siede anche lei e tira fuori una birra. Per un po’ parlano di filosofia, a modo loro. Parlano anche di Esculapio, dei sogni, di Totti, fanno parecchia confusione. Iniziano con Platone e finiscono con il rigore della Lazio che proprio non c’era. In mezzo ci sono i politici, il latte della centrale, il brigantaggio, Sandro Penna, Daniel Pennac, Penna S’Andrea in provincia di Teramo, la penna USB, la mezza penna Barilla. Gli piacciono molto le discussioni a tema. Anche a me, moltissimo.
Ciocci ha la fissa d’essere un personaggio fittizio, dice che alla fine del romanzo in cui è stato inventato l’hanno messo a pensione a casa della nonna dell’autore, vicino a Ponte Milvio. Non regge, però mi sto zitto. E certo che sto zitto, perché anche le mie di storie non reggono, eppure sono vere. Non è un caso che sulla questione hanno riflettuto i maggiori filosofi e che il problema dell’anima è al centro di tutte le religioni. Io ho avuto solo la fortuna o sfortuna di saperne di più, per i motivi che ho già detto, sono consapevole dei traslochi. Quando lo dico ai miei amici li faccio felici, e infatti sono loro che mi hanno convinto a scrivere questo libro, perché sapere che l’anima continua a vivere nel corpo di un altro ti fa affrontare sereno la morte.
Spesso poi facciamo il gioco del dopo chi sono, ma servono prima un paio di dame da cinque litri. Io non bevo, sono l’unico che non beve, gli altri invece si devono caricare e poi si gioca. Ciascuno dice cosa sarà dopo e racconta cosa farà, ma deve rispettare le regole, cioè inventarsi cose verosimili, adatte al proprio modo di essere. Se Ciocci dice che sarà uno struzzo con la testa coperta di sabbia protestiamo immediatamente, gli diciamo smettila Ciocci, perché lui non è un tipo che si nasconde, ama l’azione. Oppure Camilla, se dice che sarà una velina mozzafiato con le labbra spesse come un wurstel e il culo all’altezza del collo subito facciamo urla di protesta, non è il tipo, è una filosofa, ama indagare sul senso del mondo. Però che divertimento! Anzi, più si sparano esagerazioni e più ci divertiamo.
Una volta Bob ha detto che dopo sarà il prossimo Papa. Era alticcio, come sempre, così non mi sono arrabbiato, però gli ho detto che non ha capito niente, che non può diventare il prossimo Papa perché il cardinale che lo diventerà un’anima già ce l’ha. Lui mi ha risposto che in teoria, se muore subito e trasloca in un bebè, e se Ratzinger arriva a 120 anni, allora lui può diventare un Papa giovane, trentenne. Poi ha fatto il gesto di buttarsi da Ponte Sisto ma l’abbiamo trattenuto e picchiato.
Nello e Terzi a questo gioco non partecipano mai, sono KO, troppo vino con la palletta. La mattina si svegliano tardi, tanto a Piazza Navona si comincia a lavorare a mezzogiorno, prima è inutile, in giro ci sono solo turisti che si alzano presto perché devono approfittare di ogni istante per vedere e fotografare tutto, non hanno il tempo per un ritratto. Così Nello e Terzi possono bere quanto vogliono e andare con calma al lavoro. Nello fa ritratti perfetti, sembrano fotografie, Terzi invece abbellisce sempre, se gli tocca una racchia con i baffi, le orecchie a punta e il naso da arpia lui toglie i baffi, copre le orecchie con capelli di fata e pialla un poco il naso. Fa pure gli occhi azzurri, però chiede il permesso.
Nello invece è filologo, non cambia un pelo, poi però il turista protesta, va via scontento, e lui dice ma non si è mai visto allo specchio? Se fa schifo che colpa ne ho? Poteva dirlo che vuole qualche aggiustatina, lo mandavo da Terzi! Da poco hanno deciso di mettersi vicini e appendere un cartello: ritratti realistici e di fantasia, euro trenta. A richiesta anche sfondi astratti e occhi azzurri. Se va male con gli hotel ci vado anch’io.

22 commenti:

  1. Innanzitutto la copertina fa schifo, io scrivo favole innocenti e tu ci metti i mostri! Toglila subito, prima che si sveglino i lettori, tanto lo so che sei al computer a sorvegliare il numero dei contatti. Son 618, puoi star tranquillo, va tutto come ti dicevo, grazie al mio romanzo decine di migliaia di persone vedranno le tue opere e finalmente potrai comprarti una barca.
    Ma cosa ti viene in mente di pubblicare il quinto capitolo? Santo Iddio mi devi dare il tempo di rileggere, limare, correggere, la scrittura è una cosa seria mica quelle robette arrangiaticce che fai tu. Almeno spiega ai lettori che ti sei sbagliato e che d'ora in poi pubblicherai regolarmente un capitolo al giorno come stabilito, specifica pure l'ora così eviti a tanti di connettersi inutilmente. E per favore dammi il tempo di scrivere il sesto.
    E.

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  2. sappi che la prossima copertina prevede la tua panza nuda al timone del tuo yact, "San Costantin" così che verrà pure la finanza a casa tua.

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  3. Scusate se forse risulto inopportuno ma non si potrebbe inserire un personaggio a nome Mauro? Grazie. Pilon

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  4. E poi: perché faccio di tutto per essere membro (absit iniuria verbis) e invece mi ritrovo lettore fisso. A rigor di logica, siccome tanto fisso non sono, come lettore, sarebbe più giusto che fossi Membro. Grazie. Membro (Pilon)

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  5. Sono andato a nuotare, ho fatto ottanta vasche senza fermarmi per farmi passare la rabbia per questa orrenda copertina horror, tutto inutile, sono più furioso di prima. Ma ti rendi conto? Chi apre oggi per la prima volta la tua pagina consigliato da un amica la chiuderà all'istante. Immagina ad esempio Elisabetta che dice ad Angelina che Enrico pubblica un romanzo bellissimo sul sito di Giovannandrea, immagina Angelina - così gentile, colta e raffinata - che clicca il sito e trova quel mostro e quel titolo insensato! Che vuoi che faccia Angelina? Te lo dico io che fa: ci manda entrambedue a ramengo e pensa tra sé "io lo sapevo io di che pasta son fatti quei due farabutti poco di buono"
    Ecco che hai combinato! Adesso aspettati un calo vertiginoso dei contatti: da due che erano prima del libro, a 618 stamattina, a 618 nei prossimi mesi, si ferma tutto. Se vuoi peggiorare le cose pubblica il tuo leone che mangia il fotografo così finalmente si capirà il titolo: "appena ho finito il fotografo mangio altre pecore".
    Diranno che abbiamo architettato tutto a tavolino per creare un romanzo parallelo nei commenti, non sanno che siamo entrambi incapaci di pensare a lungo, che agiamo d'istinto. Ci vorrebbe un ideologo, ad esempio Gedeone a dare contenuto alle nostre forme, un'anima ai nostri miseri involucri. Ma ormai è tutto inutile, è la fine.
    Che faccio, benigno lettore, smetto? Cambio editore? Uccido l'editore?
    E.

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  6. caro Pilon, se vuoi metto "mauro editore"in copertina oppure Mauro Careri oppure "adesso ancora Mauro"
    e dì al tuo amico E. che i lettori vengono solo per veder quale sarà la nuova copertina e non leggono assolutamente il capitolo e che questo sarà il primo libro fatto solo di copertine e sarà un successo mondiale!

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  7. Caro editore, per favore, regola l'ora del sito. Mi infastidice un pochino vedere "pubblicato alle 03.45" anche se tutto è possibile. Ma se volete fare un romanzo parallelo mi sembra fondamentale sapere se tu, l'autore o Pilon avete fatto un commento sul far dell'alba, all'ora di pranzo o nel pieno della notte.

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  8. se possibile oltre a Mauro potete inserire anche una storia d'amore tra me e Fabiana?
    Massimiliano

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  9. Gedeone approva la copertina, vabè, ormai si sa, anche le persone sagge e raffinate s'imbarbariscono, son tempi bui, ma tu Gedeone di un po': che ci fai alle 10 e 15 al computer? Non dovresti essere a scuola a fare il professore?
    Marco M. (professore)

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  10. Purtroppo il martedì grasso ci impediscono di fare lezione e così devo trovare altri sfoghi. Ma tu, alle 10.59? (vedi che con le ore giuste è tutta un'altra cosa?)

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  11. poi vi lamentate se il Sud va a rotoli, da noi a Roma le scuole sono aperte e io in questo preciso momento sto insegnando Leopardi
    Marco M.

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  12. dovresti insegnare Pecore non Leopardi

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  13. adesso insegno Monti: Oh se lontano dalle ree cittadi / in solitario lido i giorni miei / teco, mi fosse trapassar concesso... che versi sommi, nobili, dov'è finita la vera poesia? Ormai son rimasti solo Pilon y Pilon, vero Pilon? Pilon, perché non posti (si dice così?) "Arcadia", quel capolavoro! Son certo che i lettori gradiranno.
    Marco M. (?)

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  14. Ciao! Das Deckblatt ist schrecklich, passt absolut nicht zur Erzaehlung, die anfaengt, mir zu gefallen. Der Verleger muesste wenigstens einmal die Erzaehlung lesen, bevor er sich fuer ein Deckblatt entscheidet, o d e r?
    Bis bald Hannah

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  15. I absolutely agree with Hannah. The cover is horrible!
    Mike

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  16. fa verdaderamente esquife, bote, asco
    Miguel

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  17. Perbacco, questo blog ha respiro internazionale! C'è qualcuno per favore che può tradurre?

    Corrado Pasquarella

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  18. Hannah dice che la copertina fa schifo mentre il libro è bello, Mike e Miguel sono completamente d'accordo.
    Giovanna L.

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  19. Cosa ci fa il mio preside in copertina?

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  20. matisse...finalmente sei tornata pensavo fossi in settimana bianca
    col tuo preside

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  21. Tu mi sa che lo conosci, il mio preside, zio. E' evidente che con lui non si pùò che andare in bianco.

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