l'altra settimana ho trovato due cose inedite una memoria di mio padre che non è riuscita a completare
e l'altra un video super 8 che non avevo mai visto e quindi nemmeno voi
convinto che ai più possa interessare questo reperto archeologico lo pubblico qui
e l'altra un video super 8 che non avevo mai visto e quindi nemmeno voi
I MIEI FIGLI
Questo è certamente il capitolo più difficile di queste mie povere memorie. I figli. Anche mia moglie è parte di me, ma loro, i miei figli, sono me. Ciascuno di loro ha la metà dei miei geni, che non vuol dire molto perché gli stessi geni, con minime varianti, sono distribuiti in tutta l’umanità. Ma insomma, mi assomigliano; so che la loro carne è la mia; riconosco che il loro pensieri fanno le stesse strade dei miei. Loro non sono me, ma io sono loro; ogni loro fortuna o sfortuna, ogni soddisfazione e ogni frustrazione loro, io li vivo come se fossero mie. E tuttavia loro sono loro, se stessi, diversi da me, e diversi tra di loro; e i dolori o le gioie, le frustrazioni o le soddisfazioni le vivono in maniera differente da me; e comunque in prima persona: nella prima loro persona, che li fa, per loro (ma non per me) altra cosa da me. Così, scrivere di loro mi è difficile, doloroso, perché non potrò non incontrare anche me stesso, non padre, non abbastanza padre, padre troppo distratto da compiti ritenuti “più alti”. (macaco)
Comunque, non voglio rinunciare a rivivere quei ricordi; e, qui, a fare soltanto delle storie leggere; a scrivere tre ricordi di loro, di quando erano piccoli, di come sono cresciuti, uno per uno
del primogenito ha scritto tutto poi è passato al sottoscritto e ha scritto solo il primo periodo quello sassarese
GIOVANNI 1)
L’arrivo
Di
Giovanni, l’arrivo ha un sapore diverso da quello di Ettore. Meno avventuroso.
Siamo già una famiglia, siamo già padre e madre. Abbiamo fatto, e goduto la
prima esperienza; siamo felici di fare la seconda; e ci sentiamo preparati;
anche economicamente: la famigliola non sta male, è bene inserita nella città,
la mamma insegna, il papà fa visite a casa, è ricercato, non troppo, ma quanto
basta. E’ modesto nel prezzo della visita, riceve regali, è anche bravo, voluto
bene.
Giovanni
è stato concepito in vacanza, nella leggendaria Stintino. Non credo di averne
mai parlato, sinora: era il posto delle vacanze, il posto delle nostre vacanze,
povere e splendide, dove siamo andati, sempre, assieme ai nostri amici Addis,
Yoyo e Marina, con la loro figlia Elisabetta, coetanea di Ettore. Il primo anno
ci siamo andati in luglio. Eravamo, in tutto, tre famiglie di villeggianti (gli
abitanti, un gruppo di pescatori di origine ligure, importati dalla vicina
Asinara, li chiamavano “i bagnanti”), le due famiglie e una famiglia di
olandesi, che Yoio invitava regolarmente in barca, mangiavamo pesce fresco e
aragoste zoppe (quelle che si rompevano le gambe nel vivaio durante le
mareggiate; date via a buon mercato). Tutto era bellissimo, splendido e
deserto. La mia famigliola si fermava un mese (stavamo in una casa di
pescatori); io quindici giorni, ma venivo il sabato e la domenica, in Vespa; e, all’ultima curva prima che comparisse Stintino col suo porticciolo, provavo
un tuffo di gioia. Così. È lì che abbiamo fatto Giovannino, il secondo anno.
Lui poi ci è andato ogni anno della sua vita.
Naturalmente
(naturalmente?! ma è giusto?) i ricordi di Giovanni sono più radi; fotogrammi
più distanziati.
Il
primo fotogramma è la sua immagine nella pancia della sua mamma: molto marcato
(se lo ricordo ancora!) il suo mento. In realtà Giovanni, a differenza degli
altri figli, avrà proprio, da sempre un mento “virile”: no, non quando era
piccolo, da piccolo aveva solo la faccia lunghina, ravvivata da un sorriso
sempre pronto; poi, sempre mantenendo le sue proporzioni col resto, il mento si
è fatto, come si usa dire, virile. Ma non sproporzionato, solo inconsueto per la nostra famiglia. Il suo, forse più di quello di Ettore, ma tutti e tre i parti sono
stati faticosi, è stato un parto difficile; ma era nelle mani di un amico. Non mi preoccupavo più
che tanto. E neanche la mamma pareva preoccuparsi troppo. Beveva il thè. Cosa
fa la signora? Beve il the. Poi è nato, che non piangeva: fatelo piangere,
gridavo io. Ha pianto, era bellino, molto più di Ettore, coi suoi capelli
biondi.
Giovanni, 2) Sassari....
ancora! vogliamo tutto! è bellissimo!
RispondiEliminale memorie ?
RispondiEliminao il filmino ?
per il filmino pposso accontentarti qui
https://www.youtube.com/watch?v=tl8vTZAum0Y
puoi dire che hai amato e sei stato amato.
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