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martedì 17 settembre 2013
venerdì 21 giugno 2013
approda alla rai
continua a neggarsi al teleffono dopo le ripetute lettere dell'avvvoccato
adesso però, vado giù e gli rubbo tutte le altre peccore che si è comperatto
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=-7oGr0bhD-Y#at=133
adesso però, vado giù e gli rubbo tutte le altre peccore che si è comperatto
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=-7oGr0bhD-Y#at=133
mercoledì 5 giugno 2013
martedì 23 aprile 2013
venerdì 5 aprile 2013
giovedì 4 aprile 2013
venerdì 15 marzo 2013
21 grammi
non è il peso dell'anima ma è la bile con tutto il calcolo
adesso che sono dì magrito di questi 20'un grammi e sono più tranquillo potrei anche riprendere questo dannato blog che non visita più nessuno e che anzi qualcuno mi ha detto che non riesce più ad entrarci
adesso che sono dì magrito di questi 20'un grammi e sono più tranquillo potrei anche riprendere questo dannato blog che non visita più nessuno e che anzi qualcuno mi ha detto che non riesce più ad entrarci
domenica 27 gennaio 2013
1+1
l'altra settimana ho trovato due cose inedite una memoria di mio padre che non è riuscita a completare
e l'altra un video super 8 che non avevo mai visto e quindi nemmeno voi
convinto che ai più possa interessare questo reperto archeologico lo pubblico qui
e l'altra un video super 8 che non avevo mai visto e quindi nemmeno voi
I MIEI FIGLI
Questo è certamente il capitolo più difficile di queste mie povere memorie. I figli. Anche mia moglie è parte di me, ma loro, i miei figli, sono me. Ciascuno di loro ha la metà dei miei geni, che non vuol dire molto perché gli stessi geni, con minime varianti, sono distribuiti in tutta l’umanità. Ma insomma, mi assomigliano; so che la loro carne è la mia; riconosco che il loro pensieri fanno le stesse strade dei miei. Loro non sono me, ma io sono loro; ogni loro fortuna o sfortuna, ogni soddisfazione e ogni frustrazione loro, io li vivo come se fossero mie. E tuttavia loro sono loro, se stessi, diversi da me, e diversi tra di loro; e i dolori o le gioie, le frustrazioni o le soddisfazioni le vivono in maniera differente da me; e comunque in prima persona: nella prima loro persona, che li fa, per loro (ma non per me) altra cosa da me. Così, scrivere di loro mi è difficile, doloroso, perché non potrò non incontrare anche me stesso, non padre, non abbastanza padre, padre troppo distratto da compiti ritenuti “più alti”. (macaco)
Comunque, non voglio rinunciare a rivivere quei ricordi; e, qui, a fare soltanto delle storie leggere; a scrivere tre ricordi di loro, di quando erano piccoli, di come sono cresciuti, uno per uno
del primogenito ha scritto tutto poi è passato al sottoscritto e ha scritto solo il primo periodo quello sassarese
GIOVANNI 1)
L’arrivo
Di
Giovanni, l’arrivo ha un sapore diverso da quello di Ettore. Meno avventuroso.
Siamo già una famiglia, siamo già padre e madre. Abbiamo fatto, e goduto la
prima esperienza; siamo felici di fare la seconda; e ci sentiamo preparati;
anche economicamente: la famigliola non sta male, è bene inserita nella città,
la mamma insegna, il papà fa visite a casa, è ricercato, non troppo, ma quanto
basta. E’ modesto nel prezzo della visita, riceve regali, è anche bravo, voluto
bene.
Giovanni
è stato concepito in vacanza, nella leggendaria Stintino. Non credo di averne
mai parlato, sinora: era il posto delle vacanze, il posto delle nostre vacanze,
povere e splendide, dove siamo andati, sempre, assieme ai nostri amici Addis,
Yoyo e Marina, con la loro figlia Elisabetta, coetanea di Ettore. Il primo anno
ci siamo andati in luglio. Eravamo, in tutto, tre famiglie di villeggianti (gli
abitanti, un gruppo di pescatori di origine ligure, importati dalla vicina
Asinara, li chiamavano “i bagnanti”), le due famiglie e una famiglia di
olandesi, che Yoio invitava regolarmente in barca, mangiavamo pesce fresco e
aragoste zoppe (quelle che si rompevano le gambe nel vivaio durante le
mareggiate; date via a buon mercato). Tutto era bellissimo, splendido e
deserto. La mia famigliola si fermava un mese (stavamo in una casa di
pescatori); io quindici giorni, ma venivo il sabato e la domenica, in Vespa; e, all’ultima curva prima che comparisse Stintino col suo porticciolo, provavo
un tuffo di gioia. Così. È lì che abbiamo fatto Giovannino, il secondo anno.
Lui poi ci è andato ogni anno della sua vita.
Naturalmente
(naturalmente?! ma è giusto?) i ricordi di Giovanni sono più radi; fotogrammi
più distanziati.
Il
primo fotogramma è la sua immagine nella pancia della sua mamma: molto marcato
(se lo ricordo ancora!) il suo mento. In realtà Giovanni, a differenza degli
altri figli, avrà proprio, da sempre un mento “virile”: no, non quando era
piccolo, da piccolo aveva solo la faccia lunghina, ravvivata da un sorriso
sempre pronto; poi, sempre mantenendo le sue proporzioni col resto, il mento si
è fatto, come si usa dire, virile. Ma non sproporzionato, solo inconsueto per la nostra famiglia. Il suo, forse più di quello di Ettore, ma tutti e tre i parti sono
stati faticosi, è stato un parto difficile; ma era nelle mani di un amico. Non mi preoccupavo più
che tanto. E neanche la mamma pareva preoccuparsi troppo. Beveva il thè. Cosa
fa la signora? Beve il the. Poi è nato, che non piangeva: fatelo piangere,
gridavo io. Ha pianto, era bellino, molto più di Ettore, coi suoi capelli
biondi.
Giovanni, 2) Sassari....
martedì 22 gennaio 2013
classi di merito
Ieri ho fatto le analisi preliminari all'operazione di asportazione della cistifelea e una giovane dottoressa mi ha fatto l'anamnesi una sorta di curriculum vitae malattiarum
per priima cosa mi ha chiesto se ero parente di mio padre, allla scoperta che ero nientepopodimenoche il figlio, la fanciulla si è emozionata e mi ha chiesto se fosse difficile portare una tale ....non mi vene in mente il nome tipo "eredità", ma io non ho quasi risposto se non che non c'è nessun merito nell'essere figlio di....
poi mi ha visitato e mi sono meravigliato che si usasse ancora auscultare il torace e tastare l'addome abbiamo parlato amabilmente dell'operazione del perchè e del percome e alla fine invece di essere io a ringraziarla mi ha stretto la mano con tutte e due le sue manine e mi ha detto : "grazie mille"
che schifo
per priima cosa mi ha chiesto se ero parente di mio padre, allla scoperta che ero nientepopodimenoche il figlio, la fanciulla si è emozionata e mi ha chiesto se fosse difficile portare una tale ....non mi vene in mente il nome tipo "eredità", ma io non ho quasi risposto se non che non c'è nessun merito nell'essere figlio di....
poi mi ha visitato e mi sono meravigliato che si usasse ancora auscultare il torace e tastare l'addome abbiamo parlato amabilmente dell'operazione del perchè e del percome e alla fine invece di essere io a ringraziarla mi ha stretto la mano con tutte e due le sue manine e mi ha detto : "grazie mille"
sabato 19 gennaio 2013
piccola confessione
a me in fondo in fondo tossire e sentire le profondità dei miei bronchi mi da un certo piacere
sabato 5 gennaio 2013
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