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lunedì 12 novembre 2012

ahii che mal de panza

dieta consigliata:
eliminare fritti condimenti e sale
ridurre aglio cipolla menta anice caffè
carni consigliate:  tacchino  pollo vitello e coniglio
affettati solo prosciutto crudo e cotto e bresaola.... assolutamente vietati gli insaccati!
evitrare il pomodoreo
formaggi solo quello freschi
uova solo alla coque
dolci pochi sempre e comunque
condimenti: eliminare il burro strutto e dado poi evitare spezie cannella noce moscata e curry
bevande niente le gassate succhi di frutta all'arancio pompelmo limone ananas pomodoro
bere acqua naturale non gassata
limitare gli alcolici

quasi quasi mi tengo il dolore 

9 commenti:

  1. clicco per nostalgia e scopro che hai ricominciato, potevi dirmelo, di la verità, hai paura che lo dica agli altri e ricomincia il casino, tu preferisci stare solo con gli amici tuoi, a noi non ci vuoi più, e invece sai che faccio, scrivo a Roscia e Ged e glielo dico, comunque potevi almeno fare un po' di pubblicità al mio romanzo, bastava pubblicare la copertina e il sito dove si può sostenere la pubblicazione, cioè
    http://www.produzionidalbasso.com/pdb_1703.html
    (hai prenotato almeno venti copie?)

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  2. la sua nuova casa editrice non mi ha nemmeno pagato i diritti con quella copertina poi i miei lettori non riconosceranno il libro
    ma ci rivedremo presto in tribunale

    avv. Entato Sprovveduto

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  3. e allora beccati questo:

    Navigatore (1)

    Percorro la litoranea sulla mia Audi HJY 3.33 nuova di zecca munita di sofisticati optional tecnologici tra cui l’ultimo modello di navigatore satellitare UPS, si può programmare anche il timbro vocale della signorina, il tono alto o basso, suadente, materno, imperativo, meccanico, eccetera, c’è un’ampia scelta. Io ho programmato una voce scura di contralto, molto sexy, con toni tendenti all’erotico, inflessioni moldave, errori di grammatica che fan correre la fantasia sul corpo fittizio che già immagino coperto soltanto da intimi invisibili. Utilizzo il navigatore perché mi perdo con facilità anche nel mio quartiere, anche sotto casa mia, anche a casa mia, sono uno che si perde nei pensieri figuriamoci nel traffico. Devo recarmi in Via dell’Ombelico, ho appena digitato l’indirizzo e adesso attendo istruzioni.
    “Ciao bello, coraggio premi il pedale, ho tanta voglia di fare un bel giretto con te… suvvia che aspetti?”
    “Sì… certo… ecco”, dico imbarazzato, poi parto a razzo lasciando il segno sull’asfalto.
    “Così mi piace, dai svolta a destra in Largo Coscia e premi a manetta, non c’è controllo automatico. Guarda che hai una macchia sulla camicia”
    Resto di stucco, la voce reagisce un po’ troppo, sembra seduta qui accanto. Ma no, deve essere la mia fantasia che corre troppo. La macchia l’ho aggiunta io. Mentre penso alla macchia sbaglio strada, svolto a sinistra in Largo Polpaccio. La signorina sbuffa seccata.
    “Ricalcolo, tra ottocento metri c’è una rotonda, prendi la terza a sinistra, ma attento alla buca, ieri c’è finito Manlio”
    “Chi è Manlio?”
    “Sarai mica geloso, neh?”
    Oddio, cosa sto facendo, parlo col navigatore… ma no, è solo fantasia, colpa della solitudine… però… Manlio… decido di vederci chiaro, faccio una domanda personale.
    “Come ti chiami?”
    “A te cosa piacereste?”
    Un errore di grammatica! Che meraviglia! Dall’emozione per poco non investo una scolaresca sulle strisce.
    “A me piacerebbe Ludmila”
    “Non è meglio Tania?”
    “No, Tania è la mia ragazza… ti va bene Ludmila?”
    “Sì, tesoro, certo, adesso svolta a sinistra in Via del Lobo Sinistro… la ami la tua Tania?”
    “Sì…”
    “Però adesso sei con me… l’hai detto a Tania?”
    “No… non credevo che… insomma…”
    “Cosa non credevi?”
    “Che… insomma… che tu sei…”
    “Vera?”
    “Bè…”
    (continua)

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  4. Navigatore (2)

    Mi confondo, balbetto, sbaglio strada. Lei di nuovo sbuffa.
    “Ricalcolo, tra duecento metri c’è un semaforo, continua dritto fino alla rotonda, poi prendi Viale Decolté fino a Via Monti di Venere e dopo cinquanta metri svolta a sinistra su Largo Natica… secondo te son vera o falsa?”
    “Bè… questo navigatore ancora lo conosco poco, però sembri vera… han fatto un capolavoro, chi viaggia in auto ha finalmente un po’ di compagnia… sei vera?”
    “Non te lo dico, perderei il mistero, tu come mi immagini?”
    “Bella, uno schianto… però pericolosa… in macchina… la fantasia corre…”
    “E poi c’è lo schianto! hi hi”
    “Già… ecco Largo Natica, e adesso?”
    “Dopo l’incrocio percorri la tangenziale fino a Piazza Labbra Tumide, poi accosta a destra davanti al Bar Seni Turgidi e mi trovi là”
    “Ti… trovo… vuoi dire che sarai là?”
    “In carne ed ossa… molta carne, tesoro mio”
    “Ludmila… già t’amo…”
    “Non ti distrarre, ieri Lapo ha fatto il botto”
    “Chi è Lapo?”
    “Ancora geloso? Lapo è uno”
    “Adesso però son due, Lapo e Manlio”
    “Se è per questo c’è anche Pino, Ezio, Ugo, Santo…”
    “Santo?”
    “Già, e t’assicuro che non è santo per nulla, è un toro!”
    “Ludmila!”
    “Che c’è? Dico solo la verità, Santo è un toro, attento alle strisce, ieri Gigi ha ammazzato una vecchia”
    “Gigi… ma Ludmila…”
    “Ecco, accosta a destra, c’è l’insegna del Bar, due tette da capogiro, io son seduta al tavolino in fondo, la macchina lasciala lì davanti, ci penso io al vigile, lo conosco, si chiama Ciro, è di Portici, un tipo simpatico…”
    “Ciro… anche Ciro… c’è anche un Gennaro?”, chiedo sarcastico.
    “Certo, Gennaro Esposito, di Castellammare di Stabia, un fenomeno! Me l’ero scordato, una favola!”
    Rallento, accosto davanti al Bar Seni Turgidi, guardo l’insegna, mi vengono emozioni incontenibili, in preda a febbrile eccitazione decido di mettere il navigatore anche sulla giardinetta, sulla vespa, magari anche su bici, pattini e sci.
    Esco dall’abitacolo, mi dirigo lesto dentro il bar, ci sono ovunque poster di tette, li osservo incantato, è un bar che vorrò frequentare spesso. Al tavolino in fondo c’è uno schianto di femmina in mezzo a una decina di uomini che le ronzano attorno, mi avvicino.
    “Ludmila?”
    “Sì, tesoro, ti presento Lapo, Manlio, Pino, Ezio, Ugo, Santo, Ciro, Nello, Nando e Curzio”
    “Tutti bisillabi”
    “Sì”
    “Perché?”
    “Amo i bisillabi”
    Mi bacia. Mentre mi bacia cerco di ricordare il mio nome, ma non ci riesco, ho il terrore che non sia bisillabo, se mi chiamo Adalberto che succederà? Ludmila mi bacia con trasporto, i bisillabi ci osservano senza espressione, non mi sento punto tranquillo, ci guardano, maledetti bisillabi. Finalmente si stacca, stavo per soffocare.
    “Ricalcolo: Lapo, Manlio, Pino, Ezio, Ugo, Santo, Ciro, Nello, Nando, Curzio e Tano.
    Tano, certo, mi chiamo Tano. Anch’io bisillabo. Faccio un sospiro di sollievo, poi continuo a far ventosa, ma i bisillabi ci guardano, questo proprio non va.
    “Non ci sarebbe una saletta interna?”
    “Endecasillabo”

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  5. ora ricordo è figlio della gita a sassari per li candareri col mio navigatore\rice impazzito\ta
    bhe non è mmale anzi mi piace, naturalmente es muj erotico

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  6. Ciao, da uno dei cani del Pirata, non importa quale. Quello che ha fiducia nel futuro perché sa di avere avuto un passato. O perché è già sbronzo, da tanti mesi.

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